I diritti dei figli nati fuori dal matrimonio

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Hanno più diritti i figli legittimi o quelli naturali? Una legge stabilisce che non ci sono più distinzioni: ora si parla solo di figli.

«A poco più di un anno dall’approvazione della legge delega che ha avviato la riforma, tutti i figli sono uguali, ovvero hanno un’uguale posizione e tutela giuridica. Basta figli legittimi e naturali, legittimati e adottivi, per il codice civile ora si è solo figli»: recita così l’articolo del Sole 24 Ore datato gennaio 2014.

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È ormai di un anno e mezzo fa la legge, pubblicata nella Gazzetta ufficiale n. 5 dell’8 gennaio 2014 del d.l. 154/2013, che chiarisce articolo per articolo come rendere effettiva la paternità. A oggi, infatti, non si parla più di figli legittimi, naturali, legittimati o adottivi: per il codice civile si è solo ed esclusivamente «figli».

La cosiddetta Riforma della Filiazione Naturale ha portato l’Italia al pari dell’Europa, dando più importanza alla responsabilità genitoriale rispetto a quella della podestà genitoriale, e portando sullo stesso piano d’importanza tutti i figli.

Tuttavia, la legge richiede ancora ulteriori sviluppi perché sono numerosi gli aspetti che lasciano ancora qualche dubbio sui diritti dei figli nati al di fuori del matrimonio, come ad esempio la disciplina del cognome, le sperequazioni del trattamento processuale in caso di divorzio dei genitori e altro ancora.

Prima dell’approvazione di questa legge, i figli nati fuori dal matrimonio potevano essere riconosciuti dai genitori, ma di fatto non dai loro parenti (quindi non potevano avere, sulla carta, zii o nonni). Oggi, invece, il riconoscimento garantisce legami ufficiali anche nei confronti dei parenti del genitore che ha riconosciuto il figlio.

Quali sono i diritti dei figli, quindi?

A prescindere dal fatto che questi siano nati fuori o all’interno del matrimonio, qualsiasi figlio ha il diritto di essere:

  • mantenuto
  • educato
  • istruito e assistito moralmente
  • libero di esprimere le proprie inclinazioni naturali
  • libero di mantenere i contatti con i parenti

Per quanto riguarda quest’ultimo punto, specifichiamo che, prima di questa legge, in caso di divorzio erano solo i nipoti ad avere il diritto di mantenere i contatti con i parenti di ogni ramo genitoriale. Ora, invece, i nonni godono del diritto di coltivare le relazioni con i nipoti minorenni anche se i loro figli ostacolano i rapporti tra le parti.

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