La differenza tra separazione consensuale e giudiziale

Tutto quello che fa la differenza tra la separazione consensuale e quella giudiziale.

Da quest’anno, una nuova procedura approvata dal Governo permette di snellire i tempi e i costi necessari per rendere effettivo un divorzio. Tutto questo è possibile grazie alla separazione consensuale. Ma che cos’è e in che cosa consiste, concretamente, questa procedura? Richiede la presenza di un avvocato? E quali presupposti servono per attivarla?

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Vediamo insieme qual è la differenza tra separazione giudiziale e consensuale:

LA SEPARAZIONE GIUDIZIALE

La separazione giudiziale è quella tutti noi conosciamo e che siamo stati abituati a vedere nei film, dove due avvocati prendono rispettivamente le parti dei due coniugi coinvolti e un giudice decide a chi affidare eventuali figli, l’ammontare dell’assegno di mantenimento, il metodo di divisione dei beni e altro ancora. Sostanzialmente, possiamo dire che quando due coniugi non riescono a trovare degli accordi in separata sede, è necessario procedere con una separazione giudiziale.

LA SEPARAZIONE CONSENSUALE

La separazione consensuale, invece, comporta a priori la volontà, da parte di entrambi i coniugi, di raggiungere personalmente degli accordi sulla gestione della vita economica e familiare dopo e durante il divorzio. La procedura può essere effettuata senza la presenza di un avvocato, seguendo questi 6 passi; tuttavia è consigliabile la consulenza di un mediatore familiare, almeno in una fase iniziale di orientamento.

Scegliere la separazione consensuale al posto di quella giudiziale significa accorciare i tempi e i costi della procedura, ma anche limitare lo stress derivante da una situazione già di per sé dolorosa e difficile.

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