Da dove partire e che cosa fare per adottare un bambino in Italia seguendo il giusto iter di burocrazie.
Accogliere un bambino nella propria famiglia è e deve essere, prima di tutto, una grandissima gioia, un momento da ricordare per sempre con serenità, un gesto di continuo amore infinito. Spesso, tuttavia, i nobili sentimenti che muovono questa scelta vengono meno a causa del labirinto burocratico previsto dalla Legge che disorientano le coppie e le costringono a disperdere energie e fiducia a lungo nel tempo.
Questa delicatissima fase della vita di una coppia pretende invece a gran voce il minor stress possibile. Non a caso, la stessa procedura burocratica prevede incontri con uno psicologo, per mettere a fuoco le motivazioni che hanno portato a questa scelta e per rafforzare la consapevolezza della coppia.

Esistono molti motivi per adottare un figlio. Tra i tanti, il desiderio di fare del bene a chi ne ha bisogno. Non sono poche le coppie che, mosse da questo intento, scelgono di adottare un bambino disabile in Italia –> Scopri perché adottare un bambino disabile!
Cosa fare per adottare un bambino: la procedura
Prima di tutto, per diventare genitori adottivi è necessario sottoporsi a degli accertamenti che, di norma, durano all’incirca 4 mesi. La procedura da seguire prevede un primo contatto con il Consultorio territoriale e, in un secondo momento, una richiesta diretta al Tribunale dei Minori. A questo punto, sarà competenza del Tribunale avviare l’iter burocratico necessario per ottenere il certificato di idoneità.
Per risultare idonea, la coppia deve:
1. essere sposata da almeno 3 anni;
2. non avere alcun procedimento di separazione personale;
3. dimostrare di poter mantenere, istruire ed educare un bambino;
4. almeno 18 anni in più rispetto al bambino;
5. non più di 45 anni in più rispetto al bambino.

In Italia, possono essere adottati bambini:
• che sono stati allontanati dalla custodia della famiglia naturale;
• affidati a istituti o case famiglia;
• nati da mamma anonima.
«Questo è il nostro obbligo nei confronti del bambino: dargli un raggio di luce, e seguire il nostro cammino» Maria Montessori
Quanto tempo serve per adottare un bambino?
In Italia, la procedura per adottare un bambino è molto accurata e a buona ragione: gli organi dedicati hanno la necessità di verificare a fondo sia le motivazioni sia l’effettiva idoneità di una coppia che sceglie di fare questo importantissimo gesto. L’obiettivo, ovviamente, è tutelare il più possibile un minore già in una situazione di fragilità.
A volte, quindi, serve attendere risposte a lungo, anche se può essere molto frustrante. Come anticipato, le prime fasi di accertamento possono durare anche 4 mesi, mentre la domanda di idoneità scade dopo tre anni dalla data della presentazione. Alla scadenza, la domanda può essere rinnovata, a patto di ripetere l’intera procedura.
In assenza di problematiche o attese particolari, per adottare un bambino italiano – o straniero, ma nato in Italia – l’intera procedura può richiedere generalmente dai 12 ai 14 mesi. Un tempo, tutto sommato, relativamente breve.

Chiedi aiuto a un professionista
A volte la burocrazia può diventare un vero e proprio ostacolo da superare, soprattutto quando si parla di adottare un bambino. Se possibile, l’ideale è affidarsi a un professionista in grado di semplificare le procedure e di guidare la coppia nella definizione di tutti i dettagli necessari.
Un Mediatore Familiare, ad esempio, può intervenire su due fronti: la preparazione dei futuri genitori ad accogliere un bambino e a crescerlo nel modo migliore possibile e la buona conclusione dell’iter burocratico.