Come impostare un contratto pre-matrimoniale?

Tutto quello che bisogna sapere per impostare un contratto pre-matrimoniale in Italia.

Il contratto pre-matrimoniale, in Italia, non è ancora considerato un atto regolamentare, dal punto di vista legislativo, per prevenire le conseguenze negative impreviste di un’unione matrimoniale. Tuttavia, sempre più giudici si pronunciano positivamente nei confronti di questi accordi riconoscendo la libertà di scelta autonoma all’interno del diritto di famiglia.

Il contratto anticipa la cerimonia (religiosa o meno) matrimoniale e serve ai futuri coniugi per trovare degli accordi sulle questioni economiche della vita a due, dal suo inizio alla sua eventuale fine, come ad esempio la comunione o la separazione dei beni, la tutela degli eredi legittimi, l’ammontare dell’assegno di mantenimento, la divisione delle quote societarie e l’eventuale subentro.

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La proposta di legge n. 2669/2014 introduce la necessità, sempre più sentita anche in Italia, di stipulare contratti matrimoniali sia prima dell’unione, sia durante il matrimonio e definisce che l’accordo stesso può essere modificato in ogni momento.

Attualmente, la procedura per l’approvazione della legge nel nostro Paese è in attesa di essere discussa in aula e in commissione di giustizia, ma non è ancora stato stabilito quando. Le eventuali conseguenze economiche di un matrimonio conflittuale, dunque, non possono essere regolamentate da un contratto pre-matrimoniale valido in Tribunale.

In Inghilterra e in altri Paesi, invece, i contratti pre-matrimoniali non sono solo considerati un’ottima tutela per la coppia, ma anche una solida base per una felice vita matrimoniale. La trasparenza di questi accordi getterebbe delle fondamenta tanto importanti da rendere ancora più forte il legame dei futuri coniugi.

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