Le pillole del Mediatore Familiare: ecco come i genitori adottivi affrontano i problemi in famiglia e i momenti più delicati della vita dei figli.
Secondo il report sui fascicoli datato gennaio 2018 della Commissione per le Adozioni Internazionali, sono solo 59 le coppie italiane tra i 39 e i 50 anni che, nel primo mese dell’anno, sono riuscite a portare a termine un percorso di adozione e a far entrare in Italia almeno un minore.
Nel nostro Paese, la Regione con il più alto tasso di ingressi di minori è la Lombardia, per un totale di 11 coppie adottanti, seguono il Trentino Alto Adige, la Toscana e la Liguria. I valori si dimezzano al Centro Italia, mentre si azzerano completamente nelle Regioni più a Sud.

Questi dati, seppur ancora molto migliorabili, ci fanno capire quante famiglie, nonostante le burocrazie impegnative del Paese, esprimano e portino a compimento la volontà di adottare un figlio. Ma perché è così difficile diventare un genitore adottivo? La risposta, in realtà, non è solo burocratica: inserire un bambino in una nuova famiglia e in un nuovo contesto sociale-culturale è un impegno che va preso con responsabilità e consapevolezza.
Adozioni fallimentari: quando i genitori si arrendono
Se non è facile crescere un figlio proprio, non è di certo più semplice crescerne uno adottato. Secondo un articolo del 13/03/16 pubblicato su La Stampa, ogni tre giorni, circa otto-dieci volte al mese, un bambino viene restituito allo Stato e alle Case famiglia. Il motivo? Troppo dolore e troppe difficoltà derivate da situazioni critiche nei Paesi d’origine dei bambini e dall’assenza totale di dati sui piccoli al loro arrivo in Italia.

Tuttavia, il sistema estremamente rigido che regolamenta le adozioni nel nostro Paese sembra funzionare: il 97% delle adozioni, infatti, va a buon fine. Non significa che il 97% dei bambini adottati non debba affrontare grandi problematiche, piuttosto che i nuclei familiari più forti resistono meglio alle difficoltà che comporta una scelta del genere.
Come i genitori adottivi affrontano i problemi in famiglia?
I figli adottivi del 2018 non sono gli stessi figli adottivi di alcuni anni fa. Oggi, bambini e adolescenti hanno libero accesso a tecnologie, strumenti e social network che permettono loro molte libertà. Tra le tante, ricercare la propria famiglia d’origine. Una cosa tanto positiva quanto delicata perché, tra i figli adottivi, il principale problema che scatena difficoltà pare proprio essere la poca chiarezza con la nuova famiglia. Occorre tenere sempre presente che i genitori biologici hanno dato la vita, i genitori adottivi si prendono cura e aiutano il bambino a crescere.

Eileen Fursland, autrice del libro «Faccia a faccia con Facebook. Manuale di sopravvivenza per famiglie adottive» (Franco Angeli Editore), sottolinea l’importanza di parlare fin da subito, ai bambini adottati, dei loro genitori biologici. Evitare inutili bugie e accompagnare il figlio a ipotizzare eventuali contatti con la famiglia d’origine è il primo passo per evitare problemi futuri in famiglia.
Adottare con ottimismo per superare tutte le difficoltà
Tutte le coppie che scelgono di adottare un figlio sanno che, certamente, non avranno a che fare con un bambino o un ragazzo qualunque. Parliamoci chiaro: i minori in lista per l’adozione provengono per lo più dalla strada, da situazioni critiche e di abbandono, da condizioni precarie che molto spesso segnano per sempre, e negativamente, la loro vita.
Adottare un figlio è già, di per sé, la prima difficoltà che si trovano davanti i due potenziali e futuri genitori. Una scelta che deve essere affrontata da persone propense a essere ottimiste anche nelle situazioni più complesse. È impossibile tracciare schemi e soluzioni per tutti i vari problemi che possono toccare i genitori adottivi in famiglia, ma una sana dose di positività e consapevolezza è sicuramente l’ingrediente fondamentale per costruire qualsiasi legame.
Integrare un figlio in una famiglia adottante non significa solo riempire moduli e dimostrare di avere ottime credenziali, significa creare, ogni giorno, le condizioni ottimali per far sentire tutto il nucleo familiare parte insostituibile della stessa squadra. Sono queste le uniche premesse che permettono ai genitori adottivi di affrontare le difficoltà in famiglia uscendone sempre a testa alta.