Come gestire la sofferenza dei figli e dei genitori durante una separazione all’interno delle famiglie adottive.
«Mi chiamo Roberta e vi scrivo per chiedervi un aiuto in una fase molto delicata della mia vita. Recentemente, io e mio marito Alberto abbiamo avviato le pratiche per il divorzio. Oltre a questo dolore, ci troviamo a dover affrontare anche le paure di Yuri, il nostro unico figlio adottivo di 9 anni. Lui è al corrente della situazione, ne soffre molto e io non so più come muovermi per non calpestare i suoi sentimenti e non creargli più difficoltà di quelle che già sta vivendo. Potete darmi qualche parere su come aiutarlo ad affrontare questo periodo senza farlo stare peggio?»
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Cara Roberta,
ci dispiace molto per il momento delicato che tu, Yuri e Alberto state vivendo. Il dolore di Yuri è comprensibile e naturale: la nuova famiglia che l’ha accolto si sta dividendo, cosa che comporterà inevitabilmente dei cambiamenti davanti ai quali tutti ci sentiremmo intimoriti.
Tu e Alberto avete fatto una scelta dolorosa, ma a fin di bene. Quel che dovete far percepire a Yuri, adesso, è che anche se l’amore finisce per i genitori, l’affetto che lega una mamma e un papà ai loro figli – adottati o meno – è senza fine.
Non limitarti a dirglielo una volta sola, ripetiglielo tutte le volte che ne avrà bisogno e che lo sentirai in difficoltà. Per fargli percepire meglio il tuo messaggio e il tuo calore, usa delle storielle di fantasia. Ad esempio: «Tanto tempo fa, c’era un anatroccolo di nome Yuri che viveva in una famiglia di volpette. Un giorno, mamma volpetta e papà volpetto litigarono perché uno voleva dipingere la tana di rosa e l’altro di arancio. Per far contenti tutti, decisero di andare a vivere in due bellissime tane diverse e di costruire due camerette a Yuri, una vicina al campetto da calcio e l’altra vicina a un bellissimo stagno… » e via così.
Se invece può farti sentire più sicura un aiuto esterno, valuta il coinvolgimento di un mediatore familiare per un periodo limitato nel tempo.