Come funziona la comunicazione tra i giovani?

Social network, chat, dirette e vocali: ecco come si diversifica la comunicazione tra i giovani d’oggi.

Negli ultimi 30 anni, le modalità e gli strumenti per comunicare sono cambiati tanto da trasformare radicalmente la vita di tutti, adulti e giovani. In particolare, la generazione nata con il nuovo millennio e insieme alle nuovissime tecnologie ha vissuto le interazioni sociali in modo molto diverso rispetto alle generazioni precedenti.

Quello che un tempo si poteva dire solo a parole o, al massimo, con un biglietto scritto, oggi viene confezionato e consegnato al mittente nel giro di pochi minuti o addirittura secondi. Una rivoluzione che ha modificato abitudini, comportamenti, stili di vita.

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Tuttavia, se la generazione Y padroneggia con disinvoltura ogni angolo del web – dai social network fino all’utilizzo di applicazioni specifiche e decisamente tecniche – sotto un altro punto di vista «naviga» l’internet con estrema ingenuità e indifferenza –> Scopri anche come migliorare la comunicazione!

Cosa usano i giovani per comunicare tra di loro

La parola d’ordine è: velocità. Velocità nel creare contenuti, velocità nel condividerli con gli amici, velocità nel rispondere ai messaggi, velocità nel commentare, registrare, pubblicare e aspettare. Aspettare la conferma del proprio operato e, di conseguenza, del proprio valore.

Come-Funziona-la-Comunicazione-tra-Giovani-1024x682 Come funziona la comunicazione tra i giovani?

Per quanto possa sembrare impossibile, sono il numero dei like e delle condivisioni a dettare troppo spesso legge sul come ci si veste, dove si va, chi si frequenta e come si parla. La priorità resta sempre l’approvazione sociale, così com’è stato per i giovani di tutte le generazioni, ma questa volta le dinamiche si svolgono, per la maggior parte, proprio online.

Le principali app usate dai giovani: 

• TikTok
• Whatsapp
• Instagram
• Twitch
• Patreon

La priorità: essere sotto copertura wifi h24

E se la velocità è la base delle interazioni sociali digitali, la priorità non può che essere avere una buona connessione wifi disponibile 24 ore su 24, senza limiti, ovviamente.

Secondo la ricerca svolta dall’Osservatorio Scientifico del Movimento Etico Digitale su un campione di 2000 ragazzi tra gli 11 e i 18 anni, il tempo passato ogni giorno online, in particolare sui social network, si aggira attorno alle 4 ore.

Non sono pochi i potenziali segnali di dipendenza da smartphone, primo tra tutti il bisogno ossessivo di «avere campo», di essere raggiungibili, di non sentirsi mai del tutto soli con se stessi. Non sono pochi i ragazzi che dichiarano di restare connessi anche durante la notte, con il telefono «a portata di notifica».

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