Quali sono i limiti della mediazione familiare?

Ecco fino a dove può essere utile la mediazione familiare e quali invece sono i suoi limiti.

Da alcuni anni, anche in Italia si sente parlare sempre di più del mediatore familiare. Questa nuova figura professionale si occupa, come suggerisce il nome, di mediazione, per lo più tra componenti dello stesso nucleo familiare in alcuni momenti conflittuali della loro vita. Il mediatore familiare entra in campo nel momento in cui due o più persone sentono la necessità di trovare un punto d’incontro durante separazioni, divorzi, divisioni patrimoniali, affidamento dei figli e via così.

Tuttavia, questa figura ha anche il compito di coinvolgere eventuali altri professionisti nel caso in cui non potesse svolgere in prima persona alcune richieste. Vediamo insieme quali sono quindi i limiti della mediazione familiare.

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Il mediatore familiare NON rimette insieme i pezzi di una coppia
Far ritrovare l’armonia perduta in una coppia non è il compito del mediatore familiare. Questo professionista può aiutare due o più persone a trovare accordi duraturi durante un conflitto, ma il suo obiettivo non è risolvere le motivazioni profonde che causano delle divergenze, bensì cercare e trovare insieme alle parti coinvolte il punto d’incontro più vantaggioso per loro.

Il mediatore familiare NON fa l’avvocato del diavolo
La figura del mediatore accoglie le persone in un ambiente neutro e intimo, in modo tale da facilitare la comunicazione e l’incontro. Anche se può assistere le persone nella definizione dei documenti necessari per avviare una separazione, non ha invece il compito di prendere le difese di una sola persona coinvolta nei conflitti. Tuttavia, si assicura sempre il benessere di tutti i minori coinvolti.

Il mediatore familiare NON segue tutte le fasi di un divorzio
In caso di divorzio non consensuale, quindi di separazione giudiziale, il mediatore familiare può intervenire per aiutare i coniugi a trovare degli accordi sulla separazione dei beni, sull’affidamento dei figli, sull’assegno di mantenimento, eccetera. Non può invece condurre le procedure necessarie per rendere effettivo il divorzio, ma dovrà far intervenire un avvocato.

In caso invece di separazione consensuale, grazie alle ultime normative approvate nel 2015, il mediatore familiare può proporsi come consulente per gestire tutti i documenti necessari ad avviare e a rendere effettiva una separazione.

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