Come gestire le proprietà dopo il divorzio

Il Mediatore dei Conflitti, una figura d’aiuto per capire come gestire le proprietà dopo il divorzio e orientarsi tra le procedure burocratiche.

Durante una separazione o un divorzio, sono davvero tante le questioni che costringono una coppia a discutere, al di fuori del loro rapporto, di beni, mantenimenti, responsabilità, divisione dei patrimoni. Questioni tutt’altro che facili da affrontare quando la lucidità e la razionalità non sono al massimo.

L’ideale, quindi, è trovare una formula per avviare un divorzio consensuale e stabilire insieme, di comune accordo, come dividere beni e proprietà.

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Durante un divorzio o una separazione, affrontare discussioni in merito alla gestione delle proprietà in comune è forse uno dei doveri più complicati. In questo senso può intervenire il Mediatore Familiare, accompagnando la coppia nella definizione di accordi duraturi.

Tutto questo è possibile solo quando entrambe le parti accettano e confermano l’idea del divorzio, cercando di andare incontro all’altro e di garantirne i diritti –> Scopri anche come affrontare il divorzio risparmiando denaro!

A chi rivolgersi per gestire le proprietà dopo il divorzio

Ogni Comune mette a disposizione diverse figure per il supporto delle famiglie. Tra queste non manca il Giudice di Pace, perfetto nel caso in cui una coppia desideri avviare un divorzio consensuale. 

Per orientarsi all’interno delle procedure da eseguire, invece, può entrare in gioco il Mediatore dei Conflitti, spesso disponibile in forma privata oppure attraverso Cooperative locali.


Le figure che possono essere coinvolte in caso di divorzio sono:
• il Giudice di Pace
• il Mediatore dei Conflitti
• un Avvocato
• un Notaio

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Giudice di Pace, Mediatore dei Conflitti, Avvocati e Notai: sono diverse le figure che possono essere coinvolte durante una separazione o un divorzio. Tutte lavorano nel rispetto dei diritti delle parti coinvolte, soprattutto in presenza di minori.

Avvocato e notaio, invece, sono solitamente coinvolti nei casi in cui il divorzio non sia consensuale, non si trovino accordi per la divisione dei beni, nascano dei confitti per quanto riguarda la gestione delle proprietà.

Come funziona l’assegnazione della casa coniugale 


In caso di divorzio consensuale, la coppia decide insieme se:
• affidare la casa coniugale a una delle due parti
• vendere o affittare l’immobile e dividere il ricavato
• destinare la proprietà all’uso di uno dei due coniugi o dei figli.


Se la coppia non ha figli, la storia è molto più semplice: la proprietà resta al suo intestatario, anche se l’altro coniuge è privo di reddito. Se invece la proprietà è intestata a entrambi, le uniche opzioni sono vendere e dividere il ricavato oppure liquidare a uno dei due coniugi il 50% del valore dell’immobile.

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La divisione dei beni e la gestione delle proprietà dopo il divorzio sono argomenti molto complessi che richiedono il coinvolgimento di professionisti dell’ambito. Tra questi, una valida guida per districarsi tra le faccende burocratiche può essere proprio il Mediatore dei Conflitti.

Le questioni legali che riguardano l’assegnazione della casa coniugale e la gestione delle proprietà dopo il divorzio sono davvero molto complesse e richiedono il coinvolgimento di più di un esperto del settore. Il Mediatore dei Conflitti, in questo senso, può guidare la coppia nella definizione di un accordo consensuale che tenga conto dei diritti di tutti, in particolare dei minori coinvolti.

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