Come capire che cosa significano le prime parole dei bambini quando iniziano a imitare il linguaggio degli adulti.
Tra 1 anno e 1 anno e mezzo, generalmente i bambini iniziano a imitare il linguaggio degli adulti e a riprodurre, timidamente, qualche prima parola, come ad esempio «Mamma», «papà», «nonno» e via così. Ovviamente, per i primi tempi il risultato è frutto di esperimenti sonori, più che di una vera e propria competenza linguistica.
È solo intorno ai 2 anni che i bambini iniziano a godere di un vocabolario abbastanza ampio e a 2 anni e mezzo a formulare le prime frasi.


Tuttavia, è sempre bene ricordarci che i bambini non sono tutti uguali, ognuno è unico e irripetibile. C’è chi inizia a borbottare e a formulare frasi in anticipo e chi invece se la prende un po’ più comoda, senza alcuna differenza futura nel rendimento scolastico e lavorativo –> Scopri anche come comunicano i bambini!
I falsi miti da sfatare
La leggenda vuole che le bambine siano più propense a sviluppare capacità linguistiche precoci rispetto ai coetanei maschi. Si tratta, ovviamente, solo dell’ennesimo mito da sfatare.
Certo è che più un bambino vive in un ambiente stimolante, chiacchierato e interessante da ascoltare, più possibilità avrà di immagazzinare dentro di sé gli schemi del linguaggio naturale.
Partendo quindi da questa consapevolezza, possiamo comprendere l’importanza di rivolgersi ai bambini con un linguaggio adeguato, pronunciando le parole nel modo più chiaro possibile e formulando frasi corrette sotto i punti di vista grammaticale e sintattico.


Le parole pronunciate dai bambini prima dei 2 anni e mezzo possono essere considerate quindi dei veri e propri esperimenti. Dei tentativi per scoprire i suoni attraverso vocalizzi, movimenti della lingua e della bocca.
Baby Signs Italia, un approccio innovativo per aiutare i bambini a sviluppare il linguaggio
Senza dimenticarci che lo sviluppo del linguaggio non deve mai essere forzato nei bambini e in nessun caso, possiamo considerare degli approcci e delle attività che aiutano i piccoli a comunicare con gli adulti ancora prima di iniziare a immagazzinare vocaboli e a strutturare frasi.


Parliamo in particolare dell’approccio introdotto da Baby Signs attraverso anni e anni di studi e di ricerche universitarie negli USA. L’approccio è ormai molto conosciuto anche nel nostro Paese attraverso il programma certificato ufficiale Baby Signs Italia.
Per quanto incredibile possa sembrare, Baby Signs permette di comunicare con i neonati attraverso semplici gesti del corpo e delle mani, facilitando loro semplici richieste come ad esempio «fame», «sete», «freddo», «ancora», «sonno», eccetera.
Incoraggiare i bambini a comunicare con gli adulti fin dai primi mesi di vita, seppur attraverso un linguaggio non verbale, li aiuta a sviluppare un vocabolario molto più ampio e a facilitare notevolmente l’apprendimento degli schemi linguistici.