Come non arrabbiarsi con i figli

Rabbia, litigi e discussioni: è davvero possibile mantenere sempre la calma nel rapporto tra genitori e figli?

Ogni giorno la stessa storia: torni a casa dal lavoro e devi ricominciare da capo a rassettare, preparare la cena, controllare compiti, sistemare letti, riordinare i giocattoli e così via all’infinito. Gestire in tutto questo anche i figli, i loro bisogni e le loro emozioni, a volte, può diventare davvero stressante.

Ed è proprio lo stress a generare, spesso e volentieri, tensioni, malesseri e frustrazioni che sfociano in litigi e comunicazioni poco gratificanti per tutta la famiglia.

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L’arrabbiatura non è altro che l’exploit di una serie di situazioni scomode e complesse che si accumulano fino a diventare incontenibili. Questo può aiutarci a capire che la prima strategia da adottare per gestire la rabbia consiste nel rallentare e nel fermarsi per analizzare e “sentire” le emozioni che ci accompagnano, anche quelle negative –> Scopri anche come migliorare il rapporto madre figlia!

Ti arrabbi con i figli? Analizza la situazione

Indubbiamente ci sono delle situazioni o dei comportamenti che non ci piacciono, che ci danno fastidio e che toc cano dei nervi scoperti. Vivendo insieme, in coppia o tra genitori e figli, si impara un po’ alla volta a conoscere questi “confini” e a prevederne le conseguenze nel momento in cui si decide di varcarne la soglia o di ignorarli.

Non tutti, però, hanno la sensibilità e la prontezza di riconoscere e di capire quali sono questi limiti e, prima di fare tesoro delle esperienze passate, alcuni di noi vanno irrimediabilmente incontro a conflitti ripetuti e a volte davvero infiniti.

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Che cosa possiamo fare per accettare gli aspetti dei nostri figli che non ci piacciono ed evitare quindi di arrabbiarci di continuo? Ovviamente, tutto dipende dalla situazione, ma in generale la risposta è una sola: non possiamo né cambiare né controllare i nostri figli, ma possiamo imparare a conoscere talmente a fondo noi stessi da accettare le nostre reazioni – positive o negative che siano – e da accogliere le emozioni che proviamo come uno stimolo per il nostro percorso trasformativo personale e individuale.

Che cosa significa? Semplicemente, che quando la rabbia arriva possiamo accoglierla, accettarla e portarla con noi; possiamo anche esprimerla (in modo non violento) e possiamo viverla come una compagna di viaggio che momentaneamente percorre un po’ di strada insieme a noi.

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Impara ad accogliere, a sentire e a canalizzare la rabbia

A volte, ragionare, discutere e prendere accordi con i figli non serve tanto quanto può servire fare pace con ciò che si prova nelle situazioni più difficili.

Non è sbagliato arrabbiarsi ed è impensabile ipotizzare una vita familiare idilliaca in cui nessuno bisticcia mai con nessun altro e tutti vanno ogni giorno d’amore e d’accordo.

I rapporti sono costellati di diversità e, di conseguenza, anche di emozioni, di tutti i tipi di emozioni. Ma ciò che contraddistingue i rapporti sani è sempre e solo un denominatore comune: la capacità di continuare ad amarsi incondizionatamente. Non è una sorpresa constatare che questo tipo di amore è proprio quello che accompagna i legami più forti tra genitori e figli.

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