Diventare genitori è una conquista meravigliosa, ma allo stesso tempo impegnativa e piena di ostacoli. È per questo che è fondamentale costruire e rafforzare ogni giorno il rapporto con i figli, fin dai loro primi attimi di vita.
Chi è già passato per ginocchia sbucciate, strilli, notti insonni e capricci conosce l’importanza di saper ascoltare e capire il linguaggio non verbale dei bambini, soprattutto quando non sanno ancora spiegare i loro bisogni e si limitano a comunicare in quel modo speciale spesso riservato solo a mamma e papà.
A volte, però, succede di trovarsi davanti a pianti improvvisi e rabbia ingiustificata, incomprensibile anche per i genitori più allenati, spesso conseguenza di tensioni, gelosie, o semplici desideri di attenzioni. Non serve essere dei super-eroi per affrontare la situazione, ma non escludiamo l’idea che in qualche occasione si debba letteralmente diventarlo. O che, quanto meno, si debbano sviluppare delle capacità del tutto fuori dal comune.
Nel caso in cui vi troviate ad affrontare un piccolo triste e sconsolato, la parola d’ordine è rassicurare: il più delle volte, come dicevamo, le crisi sono frutto di normalissimi conflitti interiori. Ascoltate attentamente vostro figlio alle prese con le prime preoccupazioni, senza interromperlo, e quando avrà finito, pronunciate letteralmente le parole “ho capito”, con un tono caldo, non distaccato, per trasmettergli la vostra comprensione, fargli capire che ritenete importante quello che vi sta dicendo, che anche per il suo problema esiste una soluzione e che, soprattutto, voi siete lì per cercarla assieme a lui.
Un’aggiunta di coccole e cioccolata calda dovrebbero bastare per ristabilire l’equilibrio in famiglia.
Non esistono regole universali per capire i bambini al primo sguardo, l’unica cosa certa è che, come i grandi, ognuno di loro è diverso. Pertanto, per comprenderli al meglio, è indispensabile dedicare loro del tempo ( non solo dal punto di vista quantitativo, ma della qualità), accompagnarli nelle scoperte quotidiane e garantire sempre la propria presenza, anche se limitata ad alcune ore del giorno.
Altrettanto fondamentale è imparare a relazionarsi con i propri figli scendendo dal piedistallo in cui ci si tende a porre dall’alto della propria età e esperienza. I problemi dei piccoli sono altrettanto grandi quanto quelli dei genitori e, soprattutto, non vanno sviliti con affermazioni banali del genere: “Quando sarai grande allora sì, che vedrai quali sono i veri problemi”.