Il rapporto tra i bambini e la musica

bambini e musica

Secondo Edwin E. Gordon, presidente onorario dell’Associazione Italiana Gordon per l’Apprendimento Musicale (AIGAM), il talento musicale può essere particolarmente sviluppato durante i primi 6 anni di vita di un bambino. I piccoli sono infatti incredibilmente predisposti, oltre ad apprendere il linguaggio verbale, anche a imparare le basi fondamentali della musica. Per favorire il rapporto tra i bambini e la musica è quindi importantissimo che il piccolo entri in contatto con le note fin dai suoi primi giorni di vita o addirittura quando è ancora dentro il pancione della mamma.

Alcune ricerche hanno infatti rilevato notevoli benefici dall’ascolto della musica durante la gravidanza, sia da parte della madre, sia da parte del piccolo. Ascoltare la musica nei mesi di gestazione riduce ansie, stress e favorisce lo sviluppo cerebrale del bambino. Dopo la nascita, continuare l’educazione alla buona musica facilita anche l’apprendimento della lingua, favorisce il passaggio dal pensiero concreto – tipico dei bambini piccoli fino all’incirca i 10 anni – al pensiero astratto di tipo logico razionale. Allenare la mente allo studio della musica – e di conseguenza al ragionamento razionale – aiuta i bambini anche a comprendere meglio la matematica, la grammatica e le scienze.

Glenn Schnellenberg, psicologo dell’università di Toronto, ha condotto un esperimento musicale con 144 bambini di 6 anni. Ai piccoli è stato proposto un anno di lezioni di musica o di teatro insieme agli insegnanti del conservatorio della città.

Non tutti i bambini, però, hanno partecipato alle lezioni nello stesso momento. Il gruppo è stato diviso a metà, una parte ha frequentato lezioni collettive di pianoforte e canto, mentre l’altra ha seguito un corso di teatro. Un terzo gruppo nello stesso periodo non ha frequentato nessun corso, ma l’ha rimandato di un anno.

All’inizio e alla fine dell’esperimento, tutti i bambini sono stati sottoposti a un test di intelligenza, sia gli aspiranti musicisti, sia gli attori, sia chi invece aveva rimandato le lezioni all’anno successivo. Il risultato del test ha dimostrato che i piccoli che durante l’anno avevano studiato musica hanno anche notevolmente incremento le capacità di ragionamento rispetto agli altri bambini che avevano fatto teatro e di quelli che invece non avevano ancora vissuto nessuna esperienza.

Se anche tu aspetti un bambino oppure l’hai appena accolto in famiglia e vuoi crescerlo a suon di entusiasmo, puoi proporgli alcuni giochi con la musica. Ricorda sempre, però, che per appassionare tuo figlio a questo mondo, la musica deve essere sempre percepita come un piacere. Almeno finché non sarà lui stesso a sentire la necessità di approcciarsi a un livello di studio più elevato. Quindi benvenuti giochi, ninne nanne, canzoncine da imparare insieme agli amichetti e divertimenti a volontà!