Bambini Prematuri

È nata in Colombia, ma si sta diffondendo progressivamente in tutto il mondo: dedicata ai bambini prematuri, è una nuova tecnica assistenziale detta “metodo del canguro”.
Per un tempo prestabilito, il bambino viene accomodato sul seno della mamma, per consentire un precoce contatto tra madre e neonato ed influenzare positivamente lo sviluppo neurologico e psicologico di quest’ultimo.
Ispirata ai famosi marsupiali australiani, questa tecnica è stata scoperta nel 1978 da un gruppo di pediatri di Bogotà che hanno invitato le mamme a tenere stretti a sé i loro piccoli, nudi, pelle contro pelle. In questo modo, il ritmo cardiaco e il respiro di madre e figlio tendono rapidamente a sintonizzarsi. Una delle più convinte fautrici del metodo del canguro, la dottoressa Beatrice Dalla Barba, responsabile del nido dell’Ospedale Pediatrico di Padova, che spiega così l’interesse per questo metodo: “Vent’anni di studi hanno dimostrato che i prematuri trattati con questo metodo non solo godono di un calore, quello dei corpo materno, molto più naturale rispetto a quello dell’incubatrice, ma conquistano prima degli altri un respiro e un’ossigenazione regolare.
E non è tutto: i bimbi che hanno fruito di mamme canguro sono, anche nel lungo periodo, più tranquilli e piangono meno”.
Spesso le nascite premature sono causate da infezioni materne, che, nei paesi in via di sviluppo, come quelli africani, purtroppo sono frequentissime. Proprio in Africa, l’adozione di questo metodo ha ridotto la mortalità dei bambini prematuri del 40%.
A poco a poco, la tecnica del canguro, nata per contrastare le carenze sanitarie nei Paesi in via di sviluppo, ha preso piede anche in Inghilterra, Francia, Svezia e Italia, grazie anche alla mailing list internazionale di pediatri, la “Kangoo Mother Care”, molto attiva nella diffusione del metodo.