Come gestire le fasi dell’allattamento quando la mamma è impegnata al lavoro.
Il primo anno di vita di un bambino è un periodo meraviglioso, l’inizio di una serie lunghissima di momenti indimenticabili nella vita di una famiglia.
Ma è anche il periodo in cui i dubbi si fanno sentire con maggior insistenza, tra le mura famigliari, il più insistente soprattutto per le mamme, ma non solo: «Che cosa accadrà quando ricomincerò a lavorare?»
Senza alcun dubbio, non basta ipotizzare l’idea di riempire biberon a più non posso per affidare il bambino alle cure di un’Assistente all’Infanzia, dei nonni o di un Asilo Nido. Lasciare un figlio molto piccolo con qualcuno che non sia mamma e papà non è un’impresa così semplice e immediata come si potrebbe immaginare –> Scopri anche come scegliere il biberon giusto!
Allattamento e lavoro: i dubbi più frequenti
A chi affido il mio bambino? Starà bene senza di me durante il giorno? Farà fatica ad abituarsi al distacco? Riuscirò ad allattare dopo il lavoro?
«Nel momento in cui nasce un bambino, nasce anche la madre. Lei non è mai esistita prima. Esisteva la donna, ma la madre mai. Una madre è qualcosa di assolutamente nuovo» (Osho)
Sono solo alcune delle tante domande che affollano la mente dei neo-genitori, in particolare delle mamme, quando si trovano davanti alla necessità di rientrare al lavoro dopo la maternità.
La risposta universale non esiste, di fatto il momento dell’allattamento è diverso per ogni donna e ognuna lo vive a modo proprio. C’è chi torna immediatamente in ufficio senza troppi pensieri e chi, invece, preferisce pianificare un rientro periodico e aiutare sia la mamma sia il bambino a non soffrire troppo il primo distacco.
Come gestire l’allattamento durante il lavoro
Ricordiamoci che, anche in questa fase, l’obiettivo principale è non far percepire dei disagi al piccolo della famiglia. Ma l’unica cosa che può guidare due genitori nel compiere la scelta giusta è il loro istinto personale.
Alcune ipotesi per gestire l’allattamento dopo il rientro al lavoro
1. organizzare biberon a più non posso
2. coinvolgere nonni o familiari durante le ore di assenza
3. ipotizzare un rientro graduale, un’ora per volta
4. affidare il piccolo a un’Assistente all’Infanzia
5. inserire il bambino in un buon Asilo Nido
6. richiedere l’indennità per i riposi di mamme e papà
Tra i vari suggerimenti, consigliamo di usufruire dell’indennità prevista per i riposi giornalieri di genitori lavoratori dipendenti durante il primo anno di vita o di inserimento in famiglia del piccolo.
L’indennità per riposi giornalieri di mamme e papà
Da alcuni anni a questa parte, mamme e papà lavoratori dipendenti possono richiedere e usufruire dei cosiddetti giorni di riposo per l’allattamento di un figlio. Il periodo di indennità può essere richiesto anche in caso di adozioni o affidamenti.
I giorni di riposo possono essere richiesti fino al primo anno del bambino o per tutto il suo primo anno di inserimento in famiglia.
Che cosa prevede l’indennità
• fino a 2 ore di riposo al giorno se le ore di lavoro sono almeno 6
• 1 ora al giorno di riposo se le ore di lavoro sono meno di 6
• doppie ore di riposo per parti gemellari, adozioni o affidamenti di 2 bambini
• contributo economico pari alla normale retribuzione