Disabilità nella scuola: le nuove specializzazioni

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Il nuovo decreto ministeriale 706/13 firmato dal ministro Carrozza porterà 6.398 insegnanti di sostegno alla specializzazione necessaria per migliorare l’attuale situazione della disabilità a scuola. Il progetto di riforma per i docenti procede: dopo il Tirocinio Formativo Attivo, ad aspettare gli aspiranti professori ci sarà una specializzazione mirata per assistere persone con disabilità mentali e fisiche durante le attività didattiche.

Prima di questa riforma, le specializzazioni per il sostegno alla scuola primaria e dell’infanzia corrispondevano a corsi aggiuntivi alla laurea quadriennale della facoltà di Scienze della Formazione. Per la scuola secondaria, invece, si era ancora fermi alle vecchie Ssis (scuole di specializzazione all’insegnamento Secondario) che sono state chiuse nel 2009. Dopo un “buco” di quattro anni, a inizio agosto il ministro Carrozza ha annunciato l’attivazione di un secondo Tirocinio da 29.000 posti. Ora, finalmente, il percorso formativo è diventato concreto e sicuro con l’istituzione di una specializzazione vera e propria dedicata esclusivamente alle tecniche del sostegno.

L’ottimo risultato accende però ancora molte discussioni: il Ciis, ad esempio, sottolinea che il provvedimento non risolve numerose questioni di notevole importanza. Una tra tutte, la convinzione che la disabilità dovrebbe essere parte della formazione di tutti gli insegnanti, nessuno escluso.

“Per realizzare una vera integrazione, oltre al lavoro svolto dai docenti specializzati, tutto il personale dovrebbe essere in grado di far compiere un percorso collettivo ad una classe che ha al suo interno una persona con disabilità”. Commenta così Evelina Chiocca, membro del Coordinamento Italiano Insegnanti Sostegno (Ciis). Come darle torto?

Fonte: Il Fatto Quotidiano

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