Disabili e sessualità

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Torniamo a esplorare il complicato e vasto tema “disabili, sessualità e amore”.

Con l’occasione, presentiamo l’ormai famosissimo film “170 Hz”. Uscito per la prima volta nel 2011, 170 Hz – grande capolavoro del regista Joost van Ginkel – arriva direttamente dai Paesi Bassi per sfatare i miti, le discriminazioni e i tabù che limitano la vita amorosa e sessuale delle persone con disabilità.

In questo caso, due ragazzi sordomuti – il diciannovenne Nick e la sedicenne Evy – si incontrano e si innamorano profondamente. L’amore che li lega si manifesta soprattutto grazie a un’intensa comunicazione fatta di sguardi e contatto fisico. Ostacolano la relazione i genitori di Evy preoccupati per il fatto che la figlia si isoli con una persona che ha le sue stesse disabilità e che non potrà quindi aiutarla nel momento in cui avesse bisogno di sentire. L’affetto dei due ragazzi è talmente forte che supera la disapprovazione dei genitori, tanto da far elaborare un piano di fuga dalle rispettive famiglie.

170 Hz non parla di una semplice storia d’amore: il film tocca argomenti importanti come ad esempio l’autonomia di vita delle persone con disabilità, i limiti della società ad accettare e a capire le potenzialità dei disabili, la volontà universale di fare dei figli e le dolorose problematiche psicologiche che lasciano segni indelebili in chi viene ingiustamente discriminato, limitato, obbligato a vivere una vita povera di emozioni e che non gli appartiene.

Il film di Ginkel è un lungometraggio di 86 minuti e si è aggiudicato il “Premio Cial per l’Ambiente” partecipando alla 42esima edizione del Giffoni Film Festival (sezione Generator +16) del 2012.

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