Con l’aumentare della vita media, la demenza senile è di conseguenza in costante crescita. Questa patologia caratterizza un declino cognitivo che, generalmente, si manifesta in età avanzata. Rispetto agli ultrasessantenni, gli over ’85 hanno il doppio delle possibilità di andare in contro ad alcune forme di demenza senile.
Non esistono veri e propri test che accertano le demenze, per diagnosticare queste malattie l’anziano deve presentare la compromissione di una o più funzioni corticali superiori, un calo della memoria, una netta diminuzione delle abilità visuo-spaziali, un impoverimento delle capacità di linguaggio e una riduzione dell’attenzione.
Per poter definire una diagnosi certa, è importante individuare prima la tipologia di demenza sospettata. Le sindromi demenziali possono corrispondere a una di queste categorie:
- demenze potenzialmente curabili o stabilizzabili;
- demenze degenerative: primarie di tipo Alzheimer, primarie di tipo non-Alzheimer e secondarie;
- demenze vascolari;
- demenze miste, vascolari e degenerative insieme;
- demenze dovute ad altre cause.
Le demenze di genere primario definiscono patologie la cui origine non è conosciuta; le secondarie, invece, derivano da cause accertate come ad esempio tumori, infezioni o traumi. Quelle vascolari, a differenza della Sindrome di Alzheimer, si manifesta in modo brusco e provoca ansia e depressione perché chi ne soffre percepisce un po’ alla volta il proprio decadimento cerebrale.
In questo video, uno studio consiglia qualche buona abitudine per allontanare le possibilità di sviluppare demenze senili.
Per approfondire: Psicoinfo