Disabili e università: un connubio possibile?

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Scegliere l’università da frequentare è un passo importante e impegnativo. Lo è ancora di più se il ragazzo che deve affrontare una scelta tanto decisiva per il proprio futuro deve, allo stesso tempo, convivere con una disabilità e le difficoltà logistiche e didattiche delle strutture scolastiche e universitarie. Spazi inadeguati, rari ausili speciali, barriere architettoniche e pregiudizi culturali di varia natura: fino a qualche anno fa, i ragazzi con disabilità interessati a frequentare i corsi universitari si scontravano con ostacoli davvero poco incoraggianti.

Come si è evoluta, questa situazione, negli ultimi anni in Italia? Dal 1992, grazie alla l. 104, la legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap, la situazione è decisamente migliorata. È migliorata anche grazie ad alcune normative specifiche. Parliamo soprattutto della l. 17/1999, Integrazione e modifica della legge quadro, 5 febbraio 1992, n. 104 e il DPCM 9 aprile 2001, Disposizioni per l’uniformità di trattamento sul diritto agli studi universitari, a norma dell’art. 4 della L. 2 dicembre 1991, n. 390). A queste normative si sono poi aggiunte le nuove tecnologie semplificando l’apprendimento e permettendo la frequenza delle lezioni a distanza.

L’art. 13 della l. 104/1992, infatti, stabilisce che l’integrazione scolastica e universitaria debba realizzarsi anche attraverso “attrezzature tecniche e sussidi didattici nonché ogni forma di ausilio tecnico, ferma restando la dotazione individuale di ausili e presidi funzionali all’effettivo esercizio del diritto allo studio, anche mediante convenzioni con centri specializzati, aventi funzione di consulenza pedagogica, di produzione e adattamento di specifico materiale didattico”.

Un cammino dunque che dura da quasi 20 anni e che, pur non essendosi ancora concluso, ha portato i suoi frutti. Frutti organizzativi, poiché le grandi università non hanno più difficoltà logistiche ad accogliere studenti disabili. Ma anche frutti culturali: studenti e docenti stanno, lentamente, iniziando a far propria l’idea che l’Università debba essere accessibile a tutti coloro che desiderino veramente apprendere e formarsi.

Ci teniamo a sottolineare che questi interventi legislativi non hanno semplificato il percorso scolastico dei ragazzi con disabilità, rendendo i loro studi incompleti o inferiori agli altri, hanno piuttosto eliminato quegli ostacoli che impedivano l’apprendimento, la frequenza dei corsi, lo svolgimento di attività e il corretto inserimento degli studenti all’interno dei corsi universitari.

Fonte: disabili.com

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