Disabili e barriere architettoniche: gradini, ostacoli, buche e marciapiedi rovinati sono un grosso problema. Il nostro paese deve percorrere ancora molta strada prima di diventare accogliente anche per le persone con disabilità motorie.
Il completo abbattimento delle barriere è ancora una grande utopia da Nord a Sud: i luoghi pubblici sono i primi a non rispettare le nuove normative sull’accessibilità per disabili, ma anche i privati nono sono da meno, nonostante il mercato del turismo accessibile sia costantemente in crescita in tutto il mondo. Tra Europa e Stati Uniti, infatti, 70 milioni di persone vivono in sedia a rotelle. Se anche solo il 3% di loro decidesse di visitare l’Italia durante l’estate, il nostro Stato si troverebbe ad accogliere oltre due milioni di turisti (fonte Il Sole 24 Ore). Se non è così, per lo più è a causa dell’inaccessibilità degli spazi ma soprattutto dei mezzi.
Anche se la strada è ancora lunga, i progressi ci sono e sono documentabili. A partire dall’accessibilità per disabili in casa: lo Stato mette infatti a disposizione delle persone con disabilità motoria alcune fondamentali detrazioni fiscali per eliminare a favore dei disabili le barriere architettoniche all’interno degli ambienti domestici. È possibile richiedere una detrazione Irpef del 36% su tutte le spese di ristrutturazione edilizia; detrazione che, se richiesta prima del 30 giugno 2013 può arrivare a coprire il 50% delle spese totali fino a un massimo di 96.000 € per ogni abitazione.
Queste agevolazioni comprendono anche le spese di acquisto di ascensori, montacarichi ed elevatori esterni all’abitazione. L’articolo 3, comma 3, L. 104/1992 conferma inoltre che è possibile beneficiare delle detrazioni fiscali anche per l’acquisto di strumenti di comunicazione – digitali o robotici – che favoriscono la mobilità interna ed esterna delle persone con handicap gravi.
Come usufruire delle agevolazioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche in casa?
Prima di tutto, ricordiamo che può usufruire degli incentivi chi sostiene la spesa completa di ristrutturazione o adattamento degli ambienti, sia esso il proprietario dell’immobile o l’inquilino dell’appartamento. Per avere diritto all’agevolazione bisogna effettuare i pagamenti delle spese tramite bonifico bancario indicando come causale l’articolo 16-bis del Testo unico delle imposte sui redditi, unitamente al codice fiscale di chi paga e a quello del beneficiario della ristrutturazione (fonte disabili.com).
Per approfondire, consigliamo la lettura della Guida alle agevolazioni fiscali per i disabili dell’Agenzia delle Entrate e la visione del video qui sotto riportato.