Disabili allettati: cos’è bene mangiare?

Principi di base per gestire i disabili allettati: cos’è bene mangiare per tutelare la salute fisica, evitare l’insorgere di patologie e facilitare la guarigione delle lesioni da decubito?

L’alimentazione è forse uno dei temi più delicati da affrontare, in particolare quando si contestualizza l’argomento all’interno di un discorso assistenziale. In caso di disabili allettati, ad esempio, la gestione dell’alimentazione non può basarsi esclusivamente sul buon senso o sulle regole comuni che tutti conosciamo.

Ogni singola persona, in base alla sua storia e alla sua condizione, necessita di una dieta ad hoc. Esistono però alcuni principi di base che possono aiutare, in un momento iniziale, a capire quali possano essere i cibi alleati del disabile allettato –> Scopri anche come gestire l’alimentazione in caso di disfagia!

I 3 principi base dell’alimentazione per disabili allettati

Assunzione delle calorie, idratazione e digestione: sono queste le 3 parole chiave da tenere sempre a mente quando ci si approccia alla gestione dell’alimentazione per disabili allettati.

1. Calorie buone e giuste: anche se la condizione non permette di svolgere attività fisica, una corretta alimentazione per disabili allettati deve prevedere tutti i macro-nutrienti necessari. L’apporto calorico, tuttavia, deve essere ben equilibrato e mai eccessivo, per evitare l’insorgere di ulteriori problematiche come l’obesità, il diabete o l’ipertensione.

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Calorie, idratazione e digestione: i 3 principi di base da tenere sempre sotto controllo mentre assistiamo un disabile allettato nella sua alimentazione quotidiana.

2. Più acqua possibile: bere frequentemente aiuta a tutelare la corretta funzione dei reni, a mantenere la pelle morbida ed elastica, a facilitare l’attività intestinale. È bene considerare che i disabili allettati tendono ad avvertire meno, rispetto agli altri, il bisogno di idratarsi, ma che anche per loro è fondamentale bere da 1 litro e mezzo fino a 2 litri di acqua al giorno.

3. Fibre a volontà: la staticità della situazione può causare qualche difficoltà intestinale nei disabili allettati. Proporre alimenti ricchi di fibre può fare la differenza e rimettere in moto l’organismo.

Alcuni alimenti ricchi di fibre:
• cereali integrali (miglio, farro, segale… )
• legumi (fagioli, lenticchie, ceci… )
• mele
• pere
• carciofi
• carote
• prugne
• finocchi
• cavoli

Consigliamo, in ogni caso, di rivolgersi al medico di fiducia della persona allettata prima di organizzare qualsiasi tipo di dieta casalinga. Insieme a un professionista, ogni scelta sarà pensata sulla base delle esigenze specifiche dell’assistito e di eventuali cure in corso.

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Acqua e fibre sono i due principali alleati della buona digestione. Soprattutto in caso di disabili allettati, e di conseguenza di prolungata staticità nel tempo, si rivelano essenziali per tutelare le loro normali funzioni dell’organismo.

In caso di lesioni da decubito

Purtroppo, l’allettamento delle persone anziane o disabili va spesso di pari passo con la formazione delle lesioni da decubito. Per quanta attenzione possiamo prestare alla prevenzione, a lungo andare è possibile che si creino delle lesioni cutanee più o meno profonde.

L’alimentazione può fare una grande differenza nella guarigione delle lesioni da decubito e in particolare parliamo dei cibi contenenti una buona quantità di proteine animali. Il termine, che deriva dal greco «protos» (primario), ci fa capire letteralmente quanto siano importanti le proteine all’interno di una dieta.

Durante i processi di riparazione tessutale che il corpo mette in atto in caso di ferite, le proteine contribuiscono alla produzione di collagene, cheratina ed elastina, tre elementi fondamentali per la creazione di nuove cellule.

«Mangiare nel modo giusto non solo previene la malattia, ma genera anche la salute e un senso di benessere fisico e mentale» (T. Colin Campbell)

Alcuni alimenti ricchi di proteine:
• carni magre (manzo, pollo, tacchino, agnello… )
• pesce (tonno, salmone, sgombro… )
• legumi (fagioli, ceci, lenticchie, piselli… )
• latticini (formaggio grana)
• yogurt greco
• uova
• frutta secca (noci, arachidi, mandorle, anacardi… ).

Le proteine possono essere assunte anche in polvere, attraverso integratori alimentari da sciogliere all’interno di vellutate, budini, succhi e minestre.

Gli alimenti per rinforzare le ossa

Quando si parla di disabili allettati e cosa è bene mangiare in situazioni di lunghi periodi di staticità, non si può non tenere in considerazione un inevitabile indebolimento della struttura muscolare e una conseguente diminuzione del rapporto di calcio nel sangue. Motivo per cui, spesso, sopratutto gli anziani soffrono di osteoporosi.

Per prevenire l’insorgere di questa patologia, è possibile integrare l’alimentazione con cibi ricchi di calcio:
• formaggio (purché sia a basso contenuto di grassi)
• frutta secca (mandorle, noci, anacardi… )
• spinaci
• foglie di rapa
• mozzarella
• soia

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Anche se il disabile allettato che stiamo assistendo sembra apparentemente in buona salute, non sottovalutiamo le patologie che possono scaturire da una prolungata staticità del fisico. Integriamo quindi l’alimentazione con tutti i macro-nutrienti fondamentali, mantenendo sotto controllo l’apporto calorico totale.

Gli alimenti per facilitare la digestione

Per contrastare la pigrizia dell’intestino, gli alimenti ideali sono quelli ricchi di fibre, come i legumi, la frutta fresca, il pane e la pasta integrali. Tuttavia, alcuni disabili allettati possono riscontrare difficoltà nella deglutizione di alimenti particolarmente consistenti. In questi casi, è meglio preferire vellutate e minestre con l’aggiunta di un cucchiaino di addensante.

Non dimentichiamoci di controllare la postura

Mentre assistiamo un disabile allettato è necessario aiutare la persona ad assumere una postura adatta e che favorisca la deglutizione degli alimenti. Se necessario, ci si può aiutare anche con alcuni cuscini.

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