Come integrare un bambino disabile

15 suggerimenti dedicati agli assistenti per aiutarli a capire come integrare un bambino disabile in un gruppo.

Dedichiamo questo post a tutti gli insegnanti e alle figure di sostegno che, durante il giorno, impiegano forze, passione e tante energie per aiutare, far crescere e integrare dei bambini disabili.

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Ecco i nostri 15 suggerimenti pensati per gli assistenti che seguono, a scuola, ma anche nel tempo libero, dei bambini con disabilità e che desiderano farli diventare sempre più indipendenti nelle relazioni interpersonali:

1. Incoraggia «il tuo bambino» a prestare attenzione agli altri e, quando lo fai, chiamalo sempre con il suo nome. Ad esempio: «guarda che cosa sta facendo Filippo. Vai ad aiutarlo anche tu, Nome del Bambino»;

2. usa gli altri bambini come modelli per insegnargli i comportamenti migliori. Ad esempio: «Nome del Bambino, siediti come si è seduto Filippo»;

3. incoraggia l’imitazione degli altri bambini. Ad esempio, se il bambino sta avendo difficoltà ad arrampicarsi sulla spalliera: «guarda come sta usando le mani Filippo»;

4. lascia che sia l’insegnante a correggere gli errori che vengono corretti anche agli altri bambini;

5. promuovi l’interazione con gli altri insegnandogli a fare dei complimenti. Ad esempio: «vai da Filippo e digli che ti piace la sua maglietta nuova»;

6. insegnagli ad usare il nome dei bambini quando li saluta e ad introdurre un discorso parlando di quello che ha fatto la sera prima. Ad esempio: «Ciao Filippo, ho visto un bel cartone ieri sera»);

7. fai in modo che chieda all’insegnante ciò che chiedono anche tutti gli altri bambini, come ad esempio il permesso per andare al bagno o a bere.

8. sii presente, ma non onnipresente;

9. incoraggia un comportamento corretto durante le attività di gruppo anticipandogli quello che dovrà fare in alcuni momenti della giornata. Quando, ad esempio, la maestra consegnerà gli strumenti musicali, chiedi al bambino di dirti che cosa dovrà fare con il suo;

10. non elogiare solo il bambino con disabilità, complimentati anche con i suoi compagni;

11. privilegia l’uso dei richiami (prompts), come ad esempio l’indirizzamento dello sguardo, alle indicazioni verbali;

12. cerca di avere un approccio positivo quando devi correggere alcuni suoi comportamenti. Ad esempio: al posto di «non colpire la pallina» digli «devi toccare delicatamente la pallina». Al posto di «non spingere il tuo compagno» digli «chiedi a Filippo di ti spostarsi, per favore»;

13. usa i termini «se/allora» abbinati per promuovere alcune attività meno apprezzate: «se fai i compiti di matematica, allora potrai fare il bagno in piscina»;

14. limita al minimo le conversazioni fra te e il bambino. Il bambino deve interagire con i compagni e con l’insegnante, non con la figura di sostegno;

15. quando il bambino realizza con successo qualcosa, complimentati con lui. Il giorno seguente cerca nuove cose da fare e nuovi obiettivi da raggiungere. Non decelerare il ritmo e non diminuire la «pressione» sul bambino quando raggiunge nuovi obiettivi: imparare una nuova cosa deve servire da stimolo per impararne delle altre.

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