I principi fondamentali per capire come gestire un bambino autistico fuori dai contesti e dagli ambienti familiari.
Come abbiamo già visto in questo post, i bambini con autismo devono essere seguiti, soprattutto in contesti a loro non familiari, con molto tatto e sensibilità. Routine, abitudini, certezze e istruzioni chiare sono il pane quotidiano che li aiuta a sentirsi al sicuro e a conoscere, giorno dopo giorno, il mondo che li circonda.
–> Scopri anche come comportarsi con un bambino autistico dai comportamenti aggressivi.
In questo articolo cerchiamo di spiegare a Francesco, un insegnante di Pisa che ci ha scritto qualche giorno fa, come gestire al meglio Andrea, un bambino autistico, a scuola o in altri luoghi che non conosce e che visiterà presto assieme ai suoi compagni, come ad esempio la palestra, il centro giovanile, la biblioteca o il museo.
I NOSTRI 4 CONSIGLI PER FRANCESCO
A SCUOLA: un momento per studiare e un altro per giocare
Se Andrea riesce a lavorare per un’ora intera, spiegagli che quando sentirà la campanella potrà interrompere il suo lavoro e riposarsi un po’. Se non resiste per un’ora, usa una clessidra o un orologio con il timer per aiutarlo a rimanere concentrato quando è il momento di studiare e a staccare solo in alcuni momenti della mattinata.
IN LUOGHI NUOVI: trova lo spazio giusto
I bambini con autismo hanno spesso grandi difficoltà a convivere con i rumori troppo forti, come ad esempio le urla dei compagni. Prima di esporre Andrea alle modalità di un ambiente completamente sconosciuto, quando possibile metti a sua disposizione uno spazio “sicuro”, tranquillo e ordinato, privo di troppi oggetti, dove possa rifugiarsi se la situazione dovesse sembrargli troppo stressante. Potrebbe ad esempio essere lo spogliatoio della palestra.
Descrivi gli ambienti e le attività
Cerca di anticipare il più possibile ad Andrea l’ambiente che si troverà a visitare e le attività che lui e i suoi compagni dovranno svolgere mentre saranno là. Una settimana o qualche giorno prima, crea insieme a lui una mappa della palestra o del luogo che visiterete, magari usando anche le foto dei suoi compagni. Crea anche uno schema che riassume le attività di ogni giorno della settimana: lo aiuterà a ridurre l’ansia da imprevisto.
Il problem solving
Spiega agli altri bambini che cosa piace e che cosa non piace ad Andrea utilizzando parole semplici, senza inutili pudori, in modo tale che ti capiscano veramente. Prima di coinvolgere Andrea in una gita o in un’attività scolastica particolare, coinvolgi i suoi compagni di classe (meglio se in assenza del bambino) in una analisi di problem solving: venerdì andiamo in gita alla fattoria, secondo voi Andrea come vivrà questa esperienza? Come potrà comportarsi? Cosa potrà dargli più fastidio? Come potremmo aiutarlo a sentirsi meno nervoso e preoccupato?
Seguendo questi semplici consigli, renderai i compagni di Andrea più partecipi e più sensibili nei confronti dell’autismo. Anche se all’inizio la strada da percorrere sarà lunga e non sempre facile, tieni duro e non mollare la spugna: le risorse che possono nascondere i bambini, a volte, sono sorprendenti.