Molti bambini con autismo percepiscono gesti, emozioni e suoni all’ennesima potenza.
Per loro un sussurro diventa un boato, un colore pastello sembra una tonalità violenta e accecante, una carezza si trasforma in uno schiaffo. Anche a causa di questa ipersensibilità, è abbastanza comune che un bambino o un ragazzo con autismo sviluppi atteggiamenti aggressivi e che questi comportino difficoltà di integrazione, convivenza e gestione della vita quotidiana.
Insegnanti, genitori e familiari tendono a placare il più in fretta possibile i momenti di aggressività dei bambini. Una volta rientrate le emergenze, però, è importante anche capire le cause scatenanti di questi comportamenti, così da poterle evitare e prevenire in futuro. Il metodo migliore per farlo è mettersi nei panni del bambino e percepire il mondo con la sua stessa sensibilità.
Una volta compresa la possibile causa, basta evitare di esporre il bambino allo stimolo fastidioso; se non è possibile, invece, informarlo in anticipo di quanto sta per accadere può aiutarlo a superare e ad accettare la situazione: “adesso il parrucchiere ti sistema i capelli per farti diventare ancora più bello”, “tra poco tuo fratello ti prenderà la mano”, “al suono della campanella cambiamo aula e andiamo a divertirci in quella di disegno”.
Per facilitare l’integrazione a scuola e tutelare la quiete a casa è utile suggerire ai compagni e a tutti i familiari del bambino le modalità di approccio più riuscite. Questo trucco aiuterà amici e fratellini a creare con lui dei legami autentici e ad attribuire il significato corretto ai suoi atteggiamenti più aggressivi. Compagni di scuola e amici di gioco possono diventare anche dei validi alleati per individuare fastidi e preferenze di un bambino con autismo.