Alimentazione selettiva: sintomi, cause e gestione dell’ipersensorialità che si manifesta durante i pasti nei bambini con autismo.
Una delle particolarità che contraddistinguono spesso i bambini nello spettro autistico riguarda la selettività alimentare. Parliamo di una scarsissima disponibilità nello sperimentare nuovi alimenti o nel variare la dieta quotidiana.
L’alimentazione selettiva porta i bambini con autismo ad accettare pochissimi cibi o ingredienti e a rifiutare categoricamente tutti gli altri arrivando a manifestare, davanti all’insistenza dei genitori, anche reazioni forti e violente.
Naturalmente, questi comportamenti preoccupano non poco i genitori che, spesso, non sapendo come agire gettano la spugna e soccombono davanti alle richieste dei figli –> Scopri anche come riconoscere i sintomi dell’autismo!
Come si manifesta l’alimentazione selettiva nell’autismo
Spesso, l’alimentazione selettiva nei bambini e nei ragazzi con autismo si manifesta con estrema rigidità. I piccoli non accettano alcun compromesso davanti alle loro richieste che possono riguardare il colore o la consistenza degli alimenti, ma anche l’ordine o la quantità degli ingredienti che compongono il piatto.
La selezione alimentare può riguardare
• il colore: mangiano solo cibi gialli, verdi, marroni e così via
• la consistenza: mangiano solo cibi solidi, liquidi, morbidi…
• la disposizione degli ingredienti nel piatto che deve seguire un ordine preciso
• il numero di ingredienti che compongono la ricetta
Alimentazione selettiva: quali sono le cause?
Proviamo a spiegarci da dove arriva questa estremizzazione nelle scelte alimentari: la causa potrebbe essere l’ipersensibilità sensoriale, ma non solo.
La scienza non è ancora riuscita a darci risposte precise in merito, ma non si esclude la possibilità che difficoltà digestive e gastrointestinali, legate a esperienze negative (quel cibo mi ha fatto male una volta, quindi non lo mangio più) possano essere all’origine di questo comportamento alimentare.
Gestire l’alimentazione selettiva nei bambini autistici
È assolutamente inutile e sconsigliato insistere fino all’esasperazione minacciando il bambino di vietargli giochi, passatempi o altre attività preferite se non scende a compromessi al momento dei pasti. Anzi, questo approccio è sempre controproducente.
Consigliamo piuttosto di coinvolgere il piccolo in cucina aiutandolo a prendere confidenza con tutti gli ingredienti che compongono le ricette, anche quelle che lui non si sente ancora pronto a mangiare.
Colazioni, pranzi e cene devono essere un momento di ritrovo piacevole per tutta la famiglia: è molto importante fare il possibile per creare un’atmosfera serena allestendo la tavola e creando un’atmosfera accogliente.
Con pazienza, amore e comprensione, quando il bambino si sentirà pronto si approccerà, seguendo l’esempio dei genitori, ai nuovi alimenti.
Ovviamente, raccomandiamo sempre di coinvolgere pediatri e professionisti nell’educazione dei bambini con autismo e di seguire, prima di tutto, le loro indicazioni.