Che cosa fare quando un rapporto d’amore genera più sofferenza che felicità? È meglio fuggire o resistere?
L’amore, un sentimento tanto puro, forte e sincero, può generare al tempo stesso felicità e sofferenza. Che cosa bisogna fare quando i momenti tristi, fatti di conflitti e di tensioni, superano quelli piacevoli e spensierati? È giusto andarsene per la propria strada alla ricerca della felicità perduta, oppure è importante resistere e superare gli ostacoli insieme?
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Ogni amore è diverso, ogni storia è a sé, ogni persona reagisce agli ostacoli a modo suo, ma quel che è certo è che ogni relazione comporta impegno e, a volte, anche grandi difficoltà. Ciò che contraddistingue i rapporti più forti è proprio la loro capacità di resistere nei momenti complessi e di passaggio, adattandosi e modificandosi in base alla condizione da superare.
Quando, però, la condizione di difficoltà non è più limitata nel tempo e inizia ad essere la regola, la questione cambia. È proprio in questi momenti in cui la coppia deve mettersi davanti alla realtà dei fatti, realizzare le problematiche e provare ad affrontarle apertamente, con l’obiettivo di fare il tutto e per tutto per superarle.
In amore, ognuno è il medico di se stesso. Il che comporta molto coraggio perché, per stare meglio, a volte è necessario generare cambiamenti definitivi che possono spaventare o modificare tanti aspetti della propria vita, di quella dei propri figli e della propria famiglia.
Come si fa a capire quando è il momento di andarsene? Non ci sono regole, l’amore è irrazionalità allo stato puro, l’unico modo per capire che cosa vuole il proprio cuore è ascoltarlo con sincerità, anche quando quel che ha da riferire può far male.