Come rendere produttivo il rapporto tra docenti e genitori

Rapporto Docenti e Genitori

In un momento di risorse economiche scarse come quello che stiamo vivendo, la scuola deve sempre più puntare sul miglioramento dell’organizzazione nel suo insieme. È fondamentale l’apporto delle risorse umane e delle differenti figure impegnate in misura diversa all’interno del sistema-scuola. Se aumentano la partecipazione, la condivisione degli obiettivi e la soddisfazione nel dare il proprio contributo, crescono anche la qualità e l’efficienza del servizio offerto.

Da questo punto di vista, va sottolineato come il buon funzionamento della scuola, come di ogni organizzazione complessa, si basi sulla qualità delle numerosissime relazioni che coinvolgono e intrecciano i diversi elementi del sistema. Il rapporto docenti e genitori, quello dei docenti con gli studenti, quello tra i docenti, i coordinamenti e la direzione configurano una varietà di interrelazioni che, se ben gestite, consentono di migliorare notevolmente il modo di vivere e di lavorare nella scuola, con ricadute importanti su efficienza e prestazioni.

Tra le diverse tipologie di relazioni sopra elencate, va riservata particolare attenzione al rapporto tra docenti e genitori. La presenza delle famiglie nelle scuole è sempre più incisiva e attiva. Non solo attraverso gli organi di rappresentanza ma anche attraverso forme di partecipazione e di coinvolgimento meno formale, anche a livello individuale, dei singoli genitori, come ad esempio i gruppi spontanei che si organizzano per gestire attività extrascolastiche. Ma, al di là di questo, i genitori sono comunque sempre più presenti semplicemente perché spesso seguono costantemente i loro figli a scuola, sono informati e vogliono essere informati sui contenuti, la didattica, il lavoro svolto dagli insegnanti. Per questo gestire il rapporto tra docenti e genitori diventa fondamentale.

Per tutti questi motivi, nel rapporto tra docenti e genitori possono crearsi situazioni di tensione, che spesso nascono da incomprensioni e malintesi, ma anche da una non precisa definizione di ruoli, modalità e regole della relazione. In questi casi può essere utile l’intervento di un Counselor esperto in mediazione scolastica.

Compito del Counselor è innanzitutto quello di aiutare ognuna delle persone coinvolte a mettere a fuoco le proprie aspettative e le proprie ragioni in relazione al proprio ruolo. Allinearsi al proprio ruolo (genitore da una parte, insegnante dall’altra) permette di avere maggiore presenza e sciogliere i motivi del disagio e della tensione. In secondo luogo, per quanto riguarda i genitori, il Counselor li aiuterà a verificare se hanno ben chiaro e se hanno compreso l’offerta formativa, le potenzialità, le caratteristiche del servizio offerto dalla scuola dei propri figli.

Infine, il Counselor esperto in mediazione scolastica si attiverà per facilitare il dialogo e l’ascolto reciproco nel rapporto tra docenti e genitori, in modo che ognuno comprenda il punto di vista dell’altro e, tutti insieme, elaborino percorsi concreti per superare le difficoltà e le diverse problematiche emerse, a servizio dei ragazzi in crescita.

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