Riconoscere i segni di disidratazione negli anziani

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Come si manifestano i segni di disidratazione negli anziani? In questa breve guida spieghiamo quanto e cosa bere durante il giorno per mantenersi in salute.

L’acqua è importantissima per mantenere il corpo e la mente attivi. Anche grazie all’acqua, infatti, il nostro organismo riesce ad espellere le sostanze non assimilabili, i tessuti restano tonici e le articolazioni lubrificate. Riconoscere i segni di disidratazione negli anziani è fondamentale per evitare patologie e malesseri, soprattutto in età avanzata, ma anche per garantire una buona qualità della vita alle persone assistite.

Scopri anche qual è la corretta alimentazione per l’anziano.

Le cause della disidratazione negli anziani
Alcuni anziani rischiano la disidratazione a causa della mancanza di autonomia, della presenza di patologie oro-faringee o della scarsa necessità di bere. Frebbre, diarrea, vomito, diuretici, lassativi, diabete, ipercalcemia e ipocaliemia aumentano ancora di più la tendenza a perdere liquidi durante la giornata.

Per reintegrarli, quindi, in un giorno si consiglia di bere 30 ml di acqua per ogni kg corporeo. Possiamo dire che, attraverso le bevande, si dovrebbero assumere circa 1,5 litri di acqua al giorno; il resto necessario, invece, può essere assunto attraverso gli alimenti.


Come riconoscere i sintomi della disidratazione negli anziani? 

In uno stato iniziale di disidratazione, gli anziani presentano:
• secchezza della bocca
• pelle e mucose (comprese quelle dell’occhio) secche e asciutte

Se la disidratazione si aggrava, possono verificarsi altri sintomi, come:
• senso di affaticamento ingiustificato abbinato al mal di testa
• arrossamento della pelle
• crampi muscolari
• perdita dell’appetito
• intolleranza al calore
• apatia

Un aggravamento ulteriore può invece portare a:
• vertigini, nausea e vomito
• tachicardia
• riduzione dell’attenzione
• sdoppiamento della visione
• perdita di conoscenza
• coma

Per evitare questi rischi, gli assistenti devono dunque tenere sotto controllo l’assunzione di acqua in tutti gli anziani e soprattutto in quelle persone con demenza, depressione, patologie renali, malattie psichiatriche, con precedenti di disidratazione o in cura farmacologica.

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