Gestire e placare l’aggressività dei bambini

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L’aggressività – sia fisica, sia verbale – si sviluppa spesso durante l’età infantile e a volte può addirittura progredire fino all’età adulta.

Per questo è fondamentale individuare l’aggressività nei bambini e capirne l’origine il prima possibile. Alcuni comportamenti, anche i più comuni come pizzicare o tirare i capelli, sono troppe volte sottovalutati, soprattutto se si manifestano tra fratelli.

La maggior parte degli scatti d’ira possono concentrarsi durante le attività scolastiche e rendere difficile l’apprendimento a classi intere di bambini. Se le maestre di tuo figlio ti hanno fatto notare comportamenti leggermente aggressivi, non serve farsi prendere dal panico, il più delle volte si tratta di momenti passeggeri che non devono diventare casi di stato, né per i genitori, né per i bambini.

La causa dei dispetti è di solito il desiderio di ricevere attenzioni e di essere ascoltati dagli adulti, ma ogni situazione deve essere valutata attentamente e contestualizzata in base all’età.

Per i bambini attorno all’anno, l’aggressività si manifesta attraverso urla esagerate, pianti eccessivi e l’uso di oggetti per colpire persone o piani di appoggio, ma di norma in questi casi si parla di normalissime reazioni nei confronti delle prime frustrazioni (mal di pancia, dentini che crescono, fame… ).

Se parliamo invece di piccoli che superano i due o i tre anni di età, non dobbiamo dimenticare che pugni e crisi disperate possono essere tentativi per sperimentare le reazioni degli adulti, ma anche degli altri bambini. Tentativi più che normali e altrettanto frequenti. Molte esperienze evolutive possono scatenare gelosie, tensioni e sentimenti di rabbia verso alcune persone, soprattutto verso chi si ama di più, come ad esempio i genitori, i familiari o l’amico del cuore.

L’importante è tenere sempre sotto controllo le crisi e non lasciarsi mai sfuggire di mano la situazione. Quando un bambino inizia a diventare pericoloso per se stesso o per gli altri, mamma e papà devono intervenire con fermezza e capire le cause. Nei casi più gravi, gli atteggiamenti troppo aggressivi dei bambini possono rispecchiare disagi in famiglia o nell’ambiente di vita del bambino, a volte anche molto seri.

Quando non si può contare sulla collaborazione della famiglia, la situazione è affidata al buon senso di scuole, insegnanti e operatori sociali, che hanno il dovere di indagare e segnalare qualsiasi dettaglio che possa alludere a situazioni di grave disagio o, addirittura, a maltrattamenti infantili.