Cosa sono i bisogni educativi speciali?

I nostri consigli per capire come si individuano i bisogni educativi speciali.

L’Atto sui Bisogni Educativi Speciali e la Disabilità (Gran Bretagna, 2001) afferma che tra questi ci sono le difficoltà generali e specifiche di apprendimento, le difficoltà comportamentali, emozionali e sociali, di comunicazione, di interazione, di linguaggio, sensoriali e motorie, i disturbi dello spettro autistico, minorazioni uditive e visive, altre problematiche fisiche e mediche.

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I bisogni educativi speciali non interessano solo bambini e ragazzi con disabilità. Si presentano quando

• le difficoltà si manifestano prima del compimento dei 18 anni;

• sono visibili nell’educazione formativa e nell’apprendimento;

• coinvolgono le relazioni educative, i comportamenti adattivi, l’apprendimento scolastico e delle azioni quotidiane, le attività personali e sociali.

Nel video un cartone animato racconta i bisogni educativi speciali: cosa sono e come si manifestano.

Il sistema ICF dell’Organizzazione Mondiale della Sanità identifica le cause dei bisogni educativi speciali e le divide in sette categorie.

• Le condizioni fisiche difficili riguardano ricoveri in ospedale, malattie acute e croniche (come diabete e allergie), lesioni, fragilità, anomalie cromosomiche, ecc.

• Le strutture corporee rappresentano cause fisiche come la mancanza di arti o anomalie in varie parti del corpo.

• Le funzioni corporee sono difficoltà cognitive (relative all’attenzione o alla memoria), sensoriali, motorie, ecc.

• Le attività personali sono cause che identificano problematicità nell’apprendimento, nell’applicazione delle conoscenze, nella pianificazione delle lezioni, nell’autoregolazione, nelle interazioni, nella comunicazione, nell’autonomia personale o sociale, ecc.

• La partecipazione sociale è un fattore che riguarda le difficoltà nell’integrazione all’interno delle attività scolastiche e al di fuori della scuola.

• Il contesto ambientale racchiude particolari ambiti, nei quali un bambino o un ragazzo si trova, come una famiglia problematica, una condizione di pregiudizi e ostilità culturali, difficoltà socioeconomiche, un ambiente deviante, deprivato, scarso di servizi e con materiali di apprendimento inadeguati alla situazione di riferimento.

• Il contesto personale coinvolge fattori come problemi emozionali e comportamentali, scarsa autostima e autoefficacia, stili attributivi distorti, scarsa motivazione, difficoltà nell’identità e nel progetto di sé, ecc.

I bisogni educativi speciali si possono individuare grazie a parametri specifici.

• Il criterio dell’ostacolo mostra la presenza di una problematica che rallenta il normale sviluppo del bambino.

• Il criterio del danno rappresenta una situazione difficile che danneggia il bambino o chi lo circonda: un esempio è l’autolesionismo.

• Il criterio dello stigma sociale si riferisce al peggioramento dell’immagine sociale, derivato da difficoltà nell’apprendimento e nell’educazione.

I bisogni educativi speciali hanno diverse origini, in alcuni casi si manifestano per un periodo limitato ed è necessario soddisfarli per migliorare le condizioni psico-fisiche di bambini e ragazzi. Coloro che li manifestano hanno il diritto di essere seguiti con maggiore sensibilità e con metodologie più specifiche. La normativa sui bisogni educativi speciali focalizza l’attenzione sulle necessità di bambini e adolescenti, non più soltanto sul problema. Il prossimo obiettivo è una formazione che insegni a cogliere e rispettare questi bisogni.

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