Tutto sul congedo maternità: cosa c’è da sapere sulla burocrazia che regolamenta l’astensione lavorativa obbligatoria durante la gravidanza e i primi mesi di vita del bambino.
Sia per gli Assistenti alla persona, sia per i neo-genitori, è molto importante essere sempre ben aggiornati sulle burocrazie italiane e sui loro cambiamenti. In questo articolo, facciamo chiarezza su un argomento tanto chiacchierato quanto poco chiaro: il congedo maternità.
Cosa c’è da sapere su questo periodo di astensione lavorativa, chi può beneficiarne e come si effettua la domanda? Rispondiamo ai dubbi più frequenti con le informazioni aggiornate a febbraio 2018 e fornite direttamente dall’INPS.
Congedo maternità: cosa c’è da sapere sull’astensione lavorativa obbligatoria
Prima di fare domanda di maternità nel proprio luogo di lavoro, serve capire:
• se si rientra nelle categorie che possono beneficiare di questo servizio;
• se si è in possesso dei requisiti necessari per ottenere l’astensione;
• entro quali tempistiche effettuare la domanda;
• come inviare la richiesta senza brutte sorprese.
Il periodo della maternità è uno dei momenti più belli nella vita di una neo-mamma perché permette di dedicare tutta l’attenzione, tutta la cura e tutto l’amore possibile al proprio bambino. La vera difficoltà arriva proprio nel momento in cui l’astensione obbligatoria termina e bisogna rientrare al lavoro –> Scopri anche come affrontare il rientro al lavoro dopo la maternità!


Che cos’è il congedo per maternità
Il congedo di maternità, ossia l’astensione lavorativa obbligatoria, comprende un lasso di tempo che va da due mesi prima della presunta data del parto fino a un massimo di tre mesi dopo la nascita del bambino (le tempistiche non cambiano in caso di nascita di due o più bambini). Invece, se il parto avviene in anticipo, vanno aggiunti al periodo di riposo tutti i giorni di maternità non goduti.
«Il congedo di maternità è il periodo di astensione obbligatoria dal lavoro riconosciuto alle lavoratrici dipendenti durante la gravidanza e il puerperio» (dal sito ufficiale INPS.it)


E il congedo per il padre?
Negli ultimi anni, si sente nominare molto spesso anche il congedo di paternità, cioè quel periodo di astensione lavorativa obbligatoria destinato esclusivamente al padre del bambino. Può essere richiesto se la madre non è in possesso delle caratteristiche necessarie per beneficiare del congedo di maternità e si applica anche in caso di adozione o affidamento (di minori).
Chi può beneficiare del congedo maternità?
Riassumiamo qui l’elenco delle lavoratrici che possono beneficiare del congedo maternità nel 2018.
• lavoratrici dipendenti assicurate all’INPS;
• apprendiste con un rapporto di lavoro in corso all’inizio del congedo;
• disoccupate o sospese;
• lavoratrici agricole a tempo indeterminato;
• lavoratrici addette ai servizi domestici e familiari (anche colf, badanti e similari);
• lavoratrici a domicilio;
• lavoratrici LSU o APU (attività socialmente utili o di pubblica utilità);
• lavoratrici iscritte alla Gestione Separata INPS e non pensionate;
• lavoratrici dipendenti da amministrazioni pubbliche.
Per approfondire, rimandiamo all’articolo completo dell’INPS.


Come fare la domanda per il congedo maternità
Inviare la domanda di maternità è molto semplice, basta accedere nell’apposita sezione del sito INPS.
Riferimenti utili
• clicca qui per i servizi destinati ai patronati
• clicca qui se sei un lavoratore dipendente, autonomo o con gestione separata
• chiama il call center gratuito da rete fissa a questo numero: 803 164
• chiama il call center da mobile a questo numero: 06 164 164