Come stimolare il tuo bambino a parlare

Stimolare il bambino a parlare

Secondo alcune statistiche, le bambine sembrano propense a iniziare a parlare prima dei maschietti, ma ogni piccolo è un caso a sé e sviluppa il linguaggio anche grazie agli stimoli esterni che riceve da mamma e papà. Se hai già cambiato più di un pannolino a più di un figlio sai bene che le regole, in questo caso, sono estremamente soggettive e allo stesso modo le tempistiche variano in base alle predisposizioni di ogni bambino.

Molti genitori si preoccupano quando, a due anni dalla nascita del figlio, non riescono ancora a capire i loro versetti e a comunicare con frasi semplici di senso compiuto. Qualche piccolo può continuare a preferire i gesti per lunghi periodi, ma questo non significa affatto che ci siano dei ritardi nel suo sviluppo cognitivo. In parte è ancora un mistero come si riescano ad apprendere nel giro di pochissimo tempo nozioni tanto complesse ed elaborate come quelle del linguaggio; non c’è da stupirsi, quindi, se alcuni piccini preferiscono ascoltare a lungo prima di iniziare ad esprimersi.

Cosa possono fare i genitori per stimolare i figli a parlare?

Durante i loro primi anni di vita, i piccoli imparano a vivere per imitazione. Viene da sé, quindi, che per aiutarli a parlare possa essere utile prepararsi lunghi monologhi e continuare a chiacchierare. Anche quando la controparte si rifugia in un silenzio poco incoraggiante, non abbattetevi: vostro figlio vi sta osservando attentamente e appena si sentirà sicuro nei suoi minuscoli panni inizierà a raccontare a più non posso. Naturalmente non capirà subito il senso delle parole, ma la tua voce lo rassicurerà.

Anche ripetere i primi versetti e intrattenere conversazioni di “bu bu bu, ga ga ga” è uno stimolo incredibilmente efficace: ai bambini piace quando i grandi imitano i loro rumori, allo stesso modo loro faranno di tutto per imparare a imitare le parole che usano i genitori. È comunque sempre importante dare il giusto valore a ogni singolo progresso. Ascoltare non è solo compito del bambino che deve imparare, ma soprattutto un dovere della sua famiglia: più le persone si dimostrano desiderose di sentirlo parlare, più lui si darà da fare per allietarle.

Leggere a voce alta, raccontare storie e cantare aiuterà tuo figlio ad entusiasmarsi mentre impara. Non fermarti se ti interrompe con paroline di ogni tipo e urletti vivaci, a suo modo sta intrattenendo una conversazione con te, sarebbe molto maleducato smettere di partecipare proprio sul più bello, non trovi? Come ultimo consiglio, cerca di non correggere direttamente gli errori grammaticali dei bambini più piccoli, almeno finché non inizieranno ad andare a scuola, potrebbero sentirsi sminuiti o addirittura impauriti. Ripeti piuttosto in modo corretto la frase che non hanno azzeccato, ma senza fargli notare l’errore e solo per gioco o per affermare quanto hanno annunciato: “il papà ha mangiuto tutto”, “sì, il papà ha mangiato tutto, adesso tocca a te finire il pranzo”.

In questo modo il bambino impara, si corregge da solo, gioisce delle proprie scoperte e non dimenticherà più quel che ha imparato.