I bambini non crescono tutti alla stessa velocità, affrontano lo studio e la scuola in moltissimi modi diversi. Spesso anche tra fratelli si possono notare notevoli differenze. La capacità di concentrazione a scuola, o durante i compiti pomeridiani, per esempio, si può sviluppare più lentamente in un bambino piuttosto che in un altro.
Se il tuo piccolo si distrae continuamente, divaga durante lo studio e sembra aver bisogno di più tempo degli altri per stimolare l’attenzione, non disperare e adatta il metodo di apprendimento alle sue reali capacità. Per capire i suoi ritmi, controlla per qualche giorno quanto tempo riesce ad immergersi nella lettura di un qualsiasi libro, anche di un fumetto, senza perdere la concentrazione. Non allarmarti se il risultato all’inizio sembra sconfortante, il tuo bambino ha bisogno di adattarsi un po’ alla volta alle regole e ai doveri del quotidiano. Tieni conto che a volte si abusa dei termini “iperattività” e “deficit dell’attenzione”, i sintomi di questi disturbi sono molto più complessi delle semplici vivacità, spontaneità o voglia di uscire a giocare.
Puoi chiedere aiuto agli insegnanti che seguono tuo figlio durante il giorno e prendere qualche accortezza per ridurre al minimo le fonti di distrazione alla scrivania. Prova ad orientare il tavolo verso un muro, ancora meglio se privo di poster o fotografie; fai ordine nello spazio di lavoro: meno cose ci sono, meglio ci si organizza; utilizza grandi fogli bianchi dove creare schemi, disegni e scrivere parole chiave che possono aiutare la memorizzazione; ricordati di supervisionare il lavoro, durante i primi tempi, ma non sostituirti mai a tuo figlio nell’esecuzione dei problemi: deve imparare a contare soprattutto sulle sue forze, altrimenti come farà a risolvere i compiti in classe?
L’agitazione, a volte, può essere anche frutto di carenze alimentari. Adotta per il tuo bambino, perciò, una dieta sana, varia, regolare e ricca di vitamine che lo aiuterà a vivere meglio, oltre che ad usare le energie in modo equilibrato.
Ricordati comunque di “fare scorta” di atteggiamenti positivi, non perdere la pazienza e tanto meno la fiducia o farai perdere entrambe anche a lui. Spesso gli esercizi con i quali un genitore si ritrova ad avere a che fare sono molto differenti dalla propria preparazione elementare, per cui non è raro incontrare difficoltà quando si tratta di capire le richieste delle maestre. Per questo è fondamentale che siano gli insegnanti stessi ad accompagnare genitori e bambini a uno studio corretto attraverso gruppi di recupero e cooperative learning.
Vi consigliamo infine di approfondire l’argomento anche sul sito “Occhio all’attenzione”, dove è possibile capire cos’è l’ADHD – il deficit di attenzione e disordine da iperattività – e scaricare esercizi, giochi e letture che possono aiutare il tuo bambino a stimolare attenzione e osservazione.