I dietologi continuano a sottolinearne l’importanza, ma sapere come far mangiare la frutta ai bambini non è facile e non è una dote innata. E le mamme lo sanno bene! Ecco alcuni semplici consigli di buon senso.
Ci scrive Martina, la giovane mamma di Raffaele, detto Lele, uno splendido bambino di 4 anni, dalla personalità forte e dal carattere imprevedibile: “Raffaele mangia praticamente di tutto non posso certo lamentarmi, ma quando cerco di convincerlo almeno ad assaggiare un po’ di frutta, di qualsiasi tipo, si rifiuta con decisione, non ne vuole proprio sapere. Io non voglio che lui colleghi la frutta a una qualsiasi forma di costrizione e di punizione. Quindi aspetto, con pazienza, che scatti la molla della curiosità e si decida a provare…”.
In linea di massima, Martina fa molto bene a non costringere il proprio bimbo a mangiare frutta, perché spesso succede che i bambini decidano improvvisamente di assaggiare un cibo che fino ad un momento prima hanno sempre rifiutato. In generale, qualsiasi costrizione o dovere toglie ai piccoli ogni curiosità e ogni piacere. Però la naturale curiosità dei bambini e la loro voglia di fare esperienze nuove può essere la chiave per convincere anche Raffaele il terribile a fare il grande passo e ad assaggiare la frutta. Dopodiché, ne siamo certi, sarà amore a primo morso!
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Ecco alcune semplici strategie per far mangiare la frutta ai bambini:
1. Mangiar frutta è un piacere, non un dovere
Tutte le mamme lo sanno: qualsiasi cibo che un bambino sia costretto a mangiare “perché fa bene” lo renderà simile, nella sua mente, a una cattivissima medicina: è questa la premessa generale, la parola “dovere”… non deve esistere.
2. Storie di frutta
Costruire attorno al frutto che il bambino si trova nel piatto un mondo possibile, fatto di fantasia e creatività, è un passo importante, impegnativo ma molto convincente. Pensiamo a tutte le leggende in cui un frutto, diciamocelo, un po’ noioso come la mela diventa improvvisamente un oggetto magico: la mela di Biancaneve, quella di Adamo ed Eva, quella destinata dagli dei dell’Olimpo alla più bella, la mela di Guglielmo Tell, quella che cadde in testa a Newton… eccetera eccetera. Se poi una mamma è in vena di fantasia e riesce a inventarsi i propri personaggi, il successo è assicurato.
3. Il cibo dei supereroi e dei superpoteri
Dire “fa bene” non è abbastanza motivante, questo è chiaro. Ma prendere magari spunto dalle arachidi di Super Pippo per inventarsi storie di supereroi in cui la frutta sia l’ingrediente fondamentale, il segreto dei loro superpoteri sicuramente contribuisce a creare attorno al frutto di turno un fascino sorprendente e vincente.
4. Chi mangia frutta, gioca di più
Il vecchio, caro premio rimane il meccanismo più semplice e immediato per convincere un bambino a mangiare frutta. In fondo, come gli adulti, anche i piccoli hanno bisogno spesso soltanto delle giuste motivazioni per superare certe idiosincrasie alimentari.
Detto questo, vale sempre la logica del buon senso, quella che spinge Martina a non insistere troppo con Raffaele e ad aspettare semplicemente che, un bel giorno, il suo piccolo guardi alla frutta con occhi diversi e decida, autonomamente, di assaggiarla.