Anche i bambini vanno in crisi

I comuni tagliano i fondi per i piccoli in affido. Fa il giro del web lo sconcertante appello della Fondazione Paolo Fagetti: una casa è vuota da dieci mesi.

Non bastava una situazione generale difficile e poco gratificante per i piccoli adulti del nostro paese. Ad aumentare le difficoltà di una vita già troppo spesso complicata si aggiunge anche la cecità dei comuni che, per risparmiare sul bilancio, abbandonano i minori “difficili” alla loro solitudine, in ambienti familiari degradanti e compromessi.

La “Casa di Paolo e Piera” è solo una delle tante realtà che si trovano a battagliare costantemente tra i diritti dei minori e i tagli dei comuni. A Olgiate Comasco, la comunità educativa fondata da Enrico Fagetti è vuota ormai da più di dieci mesi. In qualsiasi luogo, ma soprattutto a pochi chilometri da Milano, dove i servizi sono numerosi e alla portata di tutti, non ci sono scuse: i piccoli che non riescono a condurre una vita normale a causa delle famiglie sono numerosi e facilmente identificabili da scuole, associazioni, enti pubblici e privati. A fermare le pratiche di affido sono proprio i comuni che preferiscono non pagare le rette delle case-famiglia – ma anche di ludoteche, centri aggregativi, doposcuola – e abbandonano i minori a se stessi. Anche i bambini fanno i conti con la crisi e, tanto per cambiare, continuano a pagare a caro prezzo le spese degli adulti.