3 anni fa, la Corte Europea bocciava l’Italia per mancanza di lavoro destinato ai disabili. Dal 2017, il Jobs Act promette cambiamenti di rotta significativi.
Solo 3 anni fa, la Corte Europea bocciava l’Italia per mancanza di iniziative efficaci destinate all’inserimento di persone con disabilità in ambiti professionali. Dal 2017, Jobs Act e bonus assunzioni introdurranno nuovi obblighi per le aziende e sgravi contributivi per i datori di lavoro. In questo articolo elenchiamo alcuni cambiamenti del decreto legislativo n. 151 del 14 settembre 2015.
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Lavoro e disabili: ecco chi devono assumere le aziende
I datori di lavoro dovranno assumere, in percentuale variabile in base al numero di dipendenti:
• invalidi civili (con percentuale d’invalidità dal 46 al 100%);
• invalidi del lavoro (con percentuale d’invalidità maggiore del 33%);
• invalidi per servizio;
• invalidi di guerra e civili di guerra con minorazioni (dalla prima all’ottava categoria);
• non vedenti;
• sordomuti.
Rientrano nelle categorie protette anche:
• i profughi italiani;
• gli orfani, le vedove e i vedovi di deceduti per causa di lavoro;
• gli orfani, le vedove e i vedovi di deceduti in guerra o in servizio;
• i coniugi e i figli di invalidi del lavoro incollocabili, di invalidi per servizio o di invalidi di guerra con pensione di prima categoria;
• vittime del dovere, del terrorismo e della criminalità organizzata.
Come calcolare la percentuale di assunzioni
• Le aziende da 15 a 35 dipendenti devono assumere 1 disabile;
• le aziende da 36 a 50 dipendenti devono assumere 2 disabili;
• le aziende con oltre 50 dipendenti devono riservare il 7% dei posti disponibili a favore dei disabili, più l’1% a favore dei familiari degli invalidi e dei profughi rimpatriati.
Quando presentare l’assunzione Le assunzioni devono essere presentate entro un massimo di 60 giorni dall’entrata in vigore delle nuove normative, quindi al massimo entro febbraio 2017.