Secondo quanto emerge dalle ultime ricerche Istat, nel corso di un solo anno il 12,2% delle persone con disabilità sopra i 14 anni ha passato un pomeriggio o una serata al cinema o a teatro. È quanto riscontra anche l’iniziativa “Raccontiamola giusta!” di Fish, Federazione Italiana per il Superamento dell’Handicap. L’elenco dei dati raccolti registra che, complessivamente, il 13,5% delle donne e l‘8,5% degli uomini con disabilità non è soddisfatto della qualità proprio del tempo libero.
Circa 522.000 persone, quindi il 15,7% delle persone italiane con disabilità, riscontra che nel nostro paese è ancora difficile se non impossibile viaggiare in autonomia con limitazioni fisiche; l‘11,5 % (441.000 persone) dichiara invece numerosi ostacoli per svolgere attività sportive e ricreative nel tempo libero e l‘8,7% (329.000 persone) non è libero di utilizzare internet quando vorrebbe. (Fonte: Istat 2012, “Inclusione sociale delle persone con limitazioni dell’autonomia personale. Anno 2011”)
Le persone con disabilità fisiche o mentali sono, a quanto risulta, particolarmente escluse o emarginate anche nel settore lavorativo. Solo il 16% (circa 300.000) delle persone con disabilità fisiche tra i 15 e i 74 anni lavora periodicamente, rispetto al 49,9% del totale della popolazione. Anche in questo senso le donne non hanno la meglio: il 72% degli occupati con limitazioni funzionali sono infatti uomini.
Il mondo del lavoro in Italia risulta poco accogliente e ospitale nei confronti delle persone con disabilità. Chi ha un posto non ha comunque nessuna garanzia che gli garantisca il mantenimento del lavoro. Meno di una persona con Sindrome di Down su 3 lavora dopo i 24 anni. La percentuale scende al 10% tra le persone con autismo con più di 20 anni. Solo il 49,5% delle persone con Sclerosi Multipla tra i 45 e i 54 anni è occupata (Fonte: Fondazione Serono, Censis 2012. “I Bisogni ignorati delle persone con disabilità”)
Infine, conseguentemente alla crisi economica, se osserviamo i contratti effettuati dalle aziende pubbliche e private per assumere persone con disabilità, i dati diminuiscono in modo repentino nel giro di pochi anni. Dal 2006 i contratti a tempo indeterminato sono infatti scesi di circa l’11%, mentre quelli a tempo determinato sono passati dal 41,6% al 52,3%. (Fonte: Isfol 2012, “Sesta relazione al Parlamento sullo stato di attuazione della Legge 12 marzo 1999, n. 68 “Norme per il diritto al lavoro dei disabili”. Anni 2010-2011”)