Musica dal vivo e concerti accessibili per disabili: utopia o realtà?
Per chi convive con una disabilità fisica, l’inaccessibilità degli ambienti è un ostacolo costante e quotidiano.
Anche se sono sempre di più le attività che adeguano i loro locali per il passaggio e l’alloggio dei disabili, il nostro Paese ha ancora tanta strada da fare per dare a tutti la possibilità di godere a pieno delle sue bellezze.


Dai marciapiedi ai parcheggi, dai negozi agli uffici pubblici, dai musei ai parchi, ma anche dai bar alle scuole fino agli alberghi: spostarsi in carrozzina, con le stampelle o con il deambulatore è un vero e proprio terno al lotto –> Scopri quali sono i parchi accessibili per disabili!
Musica dal vivo e concerti: un esempio di inaccessibilità
Abbiamo già detto che le limitazioni, per chi convive con una disabilità fisica, sono pressoché onnipresenti in ogni momento della giornata, che si tratti semplicemente di spostarsi o di entrare in un’attività commerciale, di visitare un centro storico o di accedere a un locale pubblico.
Le barriere architettoniche non mancano anche in quei locali che dovrebbero essere adibiti per permettere a tutte le persone di godere di momenti di svago. Tra le tante situazioni in questione, parliamo ad esempio dei concerti musicali.


A oggi, in Italia è decisamente complicato partecipare a un concerto se si ha una qualsiasi disabilità fisica.
Concerti inaccessibili: le problematiche riscontrate
I principali problemi riscontrati riguardano:
• l’inaccessibilità delle location
• la difficoltà nell’acquisire priorità in fila durante l’acquisto dei biglietti
• la posizione relegata dell’area disabili all’interno della location
• l’impossibilità di godersi lo spettacolo in compagnia
• servizi igienici inaccessibili o difficili da raggiungere durante gli spettacoli


In Italia, oltre a non essere garantita ai disabili la possibilità di partecipare serenamente alla normale quotidianità di tutti, non vengono nemmeno messe in pratica quelle Leggi che dovrebbero promuovere l’inclusione.
L’augurio è che, quando si potrà tornare a riempire gli stadi per ascoltare musica tra la folla, gli operatori del settore prestino un occhio di riguardo – o di più semplice considerazione – anche a chi, con limitazioni e difficoltà, ci convive ogni giorno.