In che cosa consiste e come la pet therapy può aiutare i disabili? Ecco cosa ci risponde un assistente specializzato nelle attività di terapia assistita con gli animali.
Chi ama gli animali e vive a contatto con loro sa bene cosa significa instaurare un legame esclusivo e profondo con un gatto, un cane, un cavallo o con qualsiasi altro animale, domestico o no. Per capire meglio i vantaggi di questo legame, abbiamo intervistato Roberto, un assistente per disabili specializzato in attività di pet therapy che lavora per un’azienda agricola di Reggio Emilia.
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Roberto, come può la pet therapy aiutare i disabili?
“Grazie alle terapie assistite, le persone con disabilità riescono, attraverso il supporto di un operatore esperto, a instaurare un rapporto diretto con gli animali. Un rapporto che ha lo straordinario potere di interessare le persone alla vita e di alleviare i loro malesseri. Diciamo che la pet therapy può aiutare i disabili a vivere meglio, in generale, aiutandoli a sviluppare le capacità comunicative e insegnando loro a incanalare le emozioni e i sentimenti in modo corretto ed equilibrato”.
Concretamente, quali sono le attività che stimolano la persona disabile?
“Gli animali dipendono totalmente dall’uomo ed è proprio questa dipendenza che spinge le persone – disabili o no – a sviluppare un senso di responsabilità, di cura e di protezione nei loro confronti. È questa la funzione più importante della pet therapy: permettere l’avvicinamento e il coinvolgimento non solo emotivo, ma anche pratico. Il senso di responsabilità si traduce spesso in semplici azioni quotidiane, come ad esempio nello spazzolare l’animale, nel dargli da mangiare o nel portarlo a passeggio”.
La pet therapy favorisce anche lo sviluppo delle capacità comunicative?
“Posso sicuramente dire che tra l’uomo e l’animale si sviluppa una comunicazione non verbale esclusiva e profonda; una comunicazione che coinvolge anche i bambini con autismo, che come sappiamo hanno particolari difficoltà a relazionarsi con le emozioni e con il mondo esterno. Ne è un esempio Iris, una bambina inglese con autismo che dipinge solo in compagnia del suo gatto (clicca qui per leggere la sua storia)”.
Quali sono gli animali più adatti alla terapia assistita?
“Spesso si pensa che la pet therapy includa esclusivamente gli animali domestici, come i cani e i gatti. In realtà, le terapie assistite prevedono anche il contatto con cavalli, asini, criceti, conigli, mucche e delfini”.