Cani, gatti, criceti, conigli, asini e addirittura delfini: ecco quali sono gli animali amici dei disabili per avviare un percorso di pet therapy.
Ormai il termine «Pet Therapy» è entrato con dimestichezza nella nostra quotidianità. Non solo i bambini, ma anche gli adulti si approcciano sempre più spesso a questa «psicoterapia dolce» in compagnia degli animali che ha l’obiettivo di alleviare difficoltà emozionali e sociali, oltre che patologie fisiche e psichiche.
Questo tipo di approccio è ideale per i disabili con patologie fisiche o con Sindrome di Down, ma anche per anziani e persone di tutte le età con autismo o Sindrome di Asperger. Gli studi condotti negli ultimi anni confermano che la convivenza con alcuni animali migliora decisamente l’umore e la disponibilità nei confronti dell’interazione sociale.


Anche le fasce più deboli della nostra società vivono momenti in cui la tristezza, la solitudine, le difficoltà e la mancanza d’affetto prendono il sopravvento. La vicinanza di un piccolo animale domestico può aiutare a superare, almeno in parte, tante insicurezze e problematiche sociali e addirittura far recuperare alcune abilità fisiche (quando possibile) –> Scopri come la pet therapy può aiutare i disabili!
Quali sono gli animali amici dei disabili?
Qualsiasi sia la disabilità di una persona, i piccoli animali domestici sono i compagni ideali per chiunque ami stare in loro compagnia. Cani, gatti, coniglietti, criceti e uccellini hanno l’incredibile capacità di donare amore incondizionato e autentiche risate, così come tutti gli altri animali.


La scelta dell’animale ideale a cui far approcciare una persona con disabilità spetta in parte al diretto interessato, in base alle sue preferenze personali, e dipende dal tipo di disabilità che lo caratterizza. In caso di disabilità fisica grave, è preferibile un contatto iniziale con piccoli animali come criceti e uccellini, mentre in caso si Sindrome di Down si può osare fino alle attività guidate con i delfini.
Gli animali per incoraggiare le relazioni sociali
Tutti gli animali possono aiutare a migliorare le interazioni sociali di una persona. In particolare, possiamo forse spezzare una lancia a favore del cane che offre tante occasioni per uscire, per passeggiare all’aria aperta o per fare addirittura un po’ di corsa moderata.


Insieme a un cane diventa tutto più semplice: andare a leggere al parco, salutare altri amanti degli animali, invitare gli amici a casa per conoscere il nuovo arrivato e via così. Anche se qualsiasi cane sarà capace di donare affetto e di riceverlo, prima di portare a casa un amico a quattro zampe bisogna fare inevitabilmente delle valutazioni logistiche, tra cui lo spazio disponibile in casa, il tempo a disposizione da dedicargli, la taglia e il carattere più idonei alla disabilità della persona di cui diventerà il compagno fidato.
«Il cane è l’amico più fedele, il primo cui dare il benvenuto, il più importante da difendere» Lord Byron
Gli animali più affettuosi per stimolare il contatto fisico
Possiamo dire che tutti gli animali citati finora sono in grado di incoraggiare il contatto fisico delle persone con disabilità, in particolare con autismo o Sindrome di Asperger. Cani, gatti, criceti, conigli, uccelli, caprette e asini sono compagni ideali che necessitano di cure e di attenzioni e sanno donarne altrettante.
Gli animali non sono al nostro servizio
Ricordiamoci, tuttavia, che per quanto gli animali abbiano la predisposizione a collaborare con l’uomo non sono dei dipendenti al nostro servizio, non sono oggetti da riporre in un angolo quando non servono e hanno bisogno di noi continuamente per tutta la loro vita.
Prima di acquistare un animale per noi stessi, dobbiamo essere certi di potergli garantire un’alimentazione adeguata, lo spazio necessario per sgranchirsi ogni giorno, del tempo quotidiano per giocare e divertirsi anche quando piove, momenti di pulizia e igiene dell’ambiente, ma soprattutto dobbiamo essere sicuri di volergli regalare il nostro amore per sempre e senza riserve.