Chi li capisce è più che bravo, è letteralmente un super eroe! I capricci dei bambini sono spesso un’incognita anche per i genitori più allenati. Una difficoltà che qualche volta appare insormontabile e che lascia spazio a moltissimi dubbi: “avrò fatto la cosa giusta? avrei dovuto comportarmi in modo diverso? cosa non ho capito?”. Qualche accortezza può aiutare i grandi a interpretare i capricci dei bambini e risolvere le questioni più ostiche senza troppi scombussolamenti.
Quando i capricci arrivano a protrarsi fuori casa, al supermercato, a una cena con gli amici oppure al cinema e nei posti pubblici, dove le persone assistono sofferenti a urla e strepiti, può succedere che un genitore si senta vulnerabile e impreparato, se non addirittura inadatto a ricoprire il ruolo di chi detta e fa rispettare le regole senza battiti di ciglia. Pugni, calci e scene disperate: chi non si è trovato nella situazione di dover affrontare un incontro di pugilato con il proprio figlio?
Ogni crisi ha una motivazione ben precisa, anche quando la causa scatenante sembra sciocca e banale; la difficoltà più grande è riuscire a individuarla, ma iniziando si è già a metà dell’opera. Il contatto soft, con tanto di coccole e carezze, spesso favorisce la calma e il dialogo, ma in alcuni casi non è da escludere una dose controllata di fermezza e severità.
Dopo tutto un genitore deve dimostrare di essere un punto di riferimento sicuro, anche e soprattutto nelle piccole attività quotidiane. Barcollare significa perdere non solo il controllo delle situazioni, ma anche – seppur in minima parte – affidabilità agli occhi del bambino.
Da non dimenticare che i capricci dei bambini in generale sono per lo più una risposta sana e necessaria alle prime difficoltà e alle regole imposte dalla famiglia o dai luoghi maggiormente frequentati come scuola, asilo, casa dell’amichetto e così via.
Durante il percorso di crescita, i bambini desiderano intensamente sperimentare cosa implica disobbedire e scardinare le regole. Per affrontare i momenti più difficili è quindi fondamentale munirsi di pazienza, altrettanta comprensione e ricordare sempre che ogni bambino è diverso dagli altri, per cui, quel che funziona per un piccolo, può essere inefficace per un altro.
La cosa più importante, tuttavia, è affinare il proprio spirito di osservazione, passare più tempo possibile con il proprio figlio, conoscerlo, capire come reagisce, proprio come lui stesso mette alla prova le vostre reazioni quando siete in sua compagnia. L’impresa è ardua, non lo nascondiamo, ma non saranno di certo poche scaramucce a fermare la tenacia di un genitore motivato ad aiutare senza remore il proprio cucciolo. I risultati arriveranno con il tempo.
Capendo come risolvere un problema, infatti, si impara ad affrontarne molti altri, se non perfino a prevenirli e fare in modo che non mutino in vere e proprie crisi fisicamente sfiancanti sia per i genitori, sia per i piccini.