Filomena Albano, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, lancia l’allarme in Parlamento e riavvia l’osservatorio contro pedofilia e pedopornografia.
Qualche settimana fa, l’Autorità Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza Filomena Albano ha presentato la Relazione Annuale in Parlamento, rivolgendosi direttamente al Presidente Sergio Mattarella.
È ancora troppo alto, oggi, il numero dei bambini che ha subìto abusi o che sono morti in contesti familiari, proprio a causa di quegli adulti che dovrebbero avere il compito di accudirli.


Mentre la Garante sottolinea la necessità di organizzare una raccolta dati aggiornata sui maltrattamenti, chiede anche che ci sia più efficienza nell’individuazione delle situazioni di fragilità.
Si riparte da una nuova classificazione delle violenze
Per fare in modo che ogni abuso venga contrastato in modo mirato, Albano ha proposto di riformulare la classificazione delle violenze comprendendo:
• maltrattamento psicologico
• maltrattamento fisico
• violenza sessuale
• trascuratezza
• violenza assistita, in cui i minori sono testimoni di abusi su altri
Questa nuova classificazione dovrebbe semplificare la destinazione delle risorse, ma non solo, dovrebbe anche sensibilizzare maggiormente la popolazione nei confronti delle diverse tipologie di abuso esistente.


Le richieste comunicate in Parlamento
Filomena Albano ha parlato chiaro: nel nostro Paese mancano servizi di un livello qualitativo minimo garantito uguale in ogni Regione, così come le mense scolastiche adeguate, i posti Nido, gli spazi destinati al gioco pubblico e una banca dati nazionale aggiornata sulla disabilità.
1. Mensa scolastica
Deve essere di qualità e presente in tutte le scuole del Paese di qualsiasi grado. Cosa che potrebbe sembrare ovvia e banale, ma che così non è in moltissimi istituti del Paese, da Nord a Sud.
2. I posti Nido
Il numero dei posti disponibili negli Asilo Nido è ancora decisamente lontano dalla percentuale di copertura definito dal Consiglio Europeo (33%). Secondo il Garante, Nido e Micro-Nido dovrebbero accogliere almeno un terzo dei bambini in ogni Regione.


3. Spazi gioco pubblici
Che dovrebbero essere pensati per bambini da 0 a 14 anni e presenti ogni 10-15 chilometri nelle aree urbane oppure ogni 20-25 km nelle aree rurali.
4. La banca dati nazionale sulla disabilità
Ogni Paese civilizzato dovrebbe poter contare su una banca dati sulla disabilità aggiornata che faccia riferimento ai giovani da 0 ai 17 anni. Una rete di servizi nazionali potrebbe aiutare a identificare le situazioni a rischio di fragilità e a contrastare la povertà, ancora decisamente troppo presente nella Penisola.