Come gestire i litigi tra fratelli

Mediare i conflitti senza diventare giudice: ecco come gestire i litigi tra fratelli in famiglia, all’asilo e a scuola.

Chiunque abbia un fratello o una sorella lo sa: le liti e i dispetti sono davvero inevitabili, ma non mettono in discussione in nessun modo l’affetto e la complicità. Insieme, due fratelli esplorano il mondo e non solo, esplorano anche emozioni, reazioni e sensazioni proprie e altrui.

Pensiamo ai bambini come a dei fogli bianchi ancora tutti da scrivere. Nella loro storia di vita non c’è ancora scritto che tirare i capelli può causare dolore, che spingere qualcuno lo farà cadere, che alcune emozioni si possono controllare e che un determinato comportamento può far piangere un altro bambino.

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Perché i fratelli litigano tra di loro? Spesso e volentieri, il litigio tra bambini non ha nulla a che fare con i conflitti degli adulti. Nella maggior parte dei casi, il litigio nasce dall’inesperienza e dall’incapacità di contenere le proprie emozioni.

In questa fase di esplorazione, i litigi possono essere anche all’ordine del giorno, alimentati in famiglia dalla gelosia che può provare un fratellino nei confronti dell’altro –> Scopri come vivere la gelosia tra fratelli!

Perché i bambini litigano tra di loro?

Abbiamo capito che i litigi tra fratelli sono causati principalmente dall’inesperienza sensoriale ed emozionale. Ma le motivazioni che scatenano i bisticci possono essere davvero infinite, ad esempio:

• il desiderio di imitazione: il bambino pensa «mi piace il gioco che sta facendo lui, voglio farlo anch’io». E, senza pensarci due volte, strappa di mano il pupazzo all’altro

• la prevaricazione come forma di difesa: il bambino si sente minacciato dall’altro e esercita la sua autorità in modo quasi tirannico. Da una parte impone il suo desiderio di essere sempre il primo e l’unico a fare qualcosa, da un’altra espone delle richieste insistenti quasi impossibili da realizzare

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I litigi dei bambini non nascono mai in modo razionale. Spetta all’adulto di riferimento imparare a gestire e a mediare i conflitti senza porsi in veste di giudice tra le parti.

• i disaccordi di ruolo: il bambino pensa che un gioco o un oggetto debbano essere utilizzati solo in un modo e non accetta le idee o le proposte del fratello. Accade spesso tra il fratello più grande, che ha già acquisito abitudini e nozioni, e il più piccolo che, invece, deve ancora sperimentare.


Diventare un mediatore, non un giudice 


Per gestire i litigi tra fratelli, la regola più importante da tenere sempre a mente è questa: il genitore, o la figura di riferimento in quel momento, non deve in nessuna occasione diventare giudice dei fatti, accusando l’uno o l’altro e promuovendo una sola parte coinvolta. Deve piuttosto comportarsi come un vero e proprio Mediatore dei Conflitti, riportando quindi l’ordine e la calma e invitando i fratelli a riflettere sull’accaduto.

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Chi l’ha detto che litigare non è costruttivo? A volte, non solo tra i bambini, gli scontri aiutano la comunicazione e, di conseguenza, la costruzione di un rapporto vero, basato sulla sincerità.

Il litigio: una buona occasione per crescere

I momenti di litigio tra fratelli, quindi, non sono affatto delle situazioni da drammatizzare, anzi. Possiamo tranquillamente dire che sono un’ottima occasione per la costruzione del carattere, ma anche per crescere, migliorare, riflettere sul proprio comportamento, venire in contatto con le proprie emozioni e cercare di razionalizzarle.

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