Tutto quello che bisogna considerare prima di progettare una casa per disabili.
Possiamo definire «casa accessibile» un’abitazione priva di barriere architettoniche. Tuttavia, ogni singola persona ha necessità e potenzialità diverse alle quali gli spazi e gli strumenti della casa dovrebbero adattarsi su misura, garantendogli la maggior autonomia possibile in ogni situazione. Da dove bisogna partire, quindi, per progettare una casa per disabili? Vediamo insieme alcuni punti più importanti.
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Una casa su misura
Ogni casa deve adattarsi alle effettive necessità delle persone che la abitano, che queste siano normodotate o con disabilità il discorso non cambia. La progettazione non deve quindi partire da un’idea astratta e generica, ma deve coinvolgere in prima persona il disabile o il cargiver che vivrà nell’abitazione: solo loro sanno di cosa hanno o non hanno bisogno.
Una delle problematiche più frequenti, ad esempio, riguarda i bagni delle casa che, anche se perfettamente a norma e con le misure adatte, sono costruiti senza buon senso o da persone che evidentemente non hanno mai spinto una carrozzina. Per cui il rischio è trovarsi un lavandino inutilmente immenso, ma terribilmente scomodo.

L’accessibilità della casa
Inutile dire che, per progettare correttamente una casa per disabili, bisogna prima di tutto pensare un’abitazione completamente accessibile, dalla strada esterna fino all’ultima stanza. Se la persona che ci vivrà utilizza una sedia a rotelle, naturalmente non dovranno esserci scale o gradini.
Le porte: devono essere almeno di 80 cm, ma è meglio 100.
I corridoi: devono garantire almeno 150 cm di diametro sgombro per permettere alle carrozzine di girarsi, d’invertire la marcia e di svoltare senza impedimenti.
I passaggi: devono essere liberi e ampi, possibilmente senza mobili e ostacoli vari.
I mobili: se possibile, è sempre meglio scegliere mobili con ante scorrevoli, non con ante a battente, perché sono più semplici da utilizzare autonomamente anche dalle persone con disabilità e richiedono meno spostamenti per aprirli e chiuderli.
Da almeno 15 anni, le normative architettoniche definiscono parametri precisi per garantire l’accessibilità a tutte le nuove costruzioni.
L’autonomia a casa
In sostanza, riassumendo quanto scritto finora, possiamo dire che una casa per disabili deve essere pensata per garantire alle persone che la abitano la maggior autonomia possibile. Oltre a non avere barriere architettoniche, dunque, la casa può essere integrata con impianti domotici e aperture a chiave magnetica.