Integrazione scolastica: che cos’è, cosa prevede e chi ha diritto a riceverla in caso di disabilità.
Diversi anni fa, quando ancora non si parlava di integrazione scolastica, gli allievi con disabilità erano costretti a studiare in classi differenziali o, addirittura, presso istituti scolastici esclusivamente dedicati alle persone «con diversità».
Questo trattamento non era previsto solo in Italia, ma anche in diversi altri Paesi Europei, come la Francia, la Germania, la Spagna e il Regno Unito.
Oggi, fortunatamente, le classi o gli istituti differenziali non esistono più, anche grazie ai Decreti Legislativi che regolamentano e sottolineano l’importanza dell’integrazione scolastica –> Scopri come inserire un bambino disabile a scuola!
Che cos’è l’integrazione scolastica per i disabili
Con il termine «integrazione scolastica» si intendono tutte quelle attività che prevedono un affiancamento professionale mirato per allievi con disabilità, così come l’adozione di strumenti e tecnologie che permettano a bambini e ragazzi di imparare, comunicare e socializzare nel miglior modo possibile.
Non è da confondere con l’«inclusione», per quanto siano collegate le due cose, perché questo termine si riferisce esclusivamente alle attività che incoraggiano la socializzazione e l’apprendimento, senza tuttavia prevedere strumenti, strategie o piani mirati alla formazione.
Le Leggi che regolamentano l’integrazione
È con la Legge n. 517 del 1977 che vengono abolite le classi differenziali e che tra le mura scolastiche nasce finalmente una nuova idea pedagogica-educativa. Successivamente, la Legge 104 per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con disabilità introduce grandi e importanti cambiamenti, non solo a scuola.
Tra gli argomenti trattati, la Legge 104 parla di:
• integrazione scolastica
• affiancamento di operatori adeguatamente preparati
• programmazione di attività educative mirate
• potenziamento delle relazioni sociali
Chi ha diritto all’integrazione scolastica
Posso chiedere l’integrazione scolastica tutti i bambini con handicap di qualsiasi gravità, a partire dall’asilo nido e continuando con la scuola materna, elementare, media, superiore, fino all’università.
La richiesta deve ovviamente essere presentata prima dell’iscrizione all’anno scolastico con diagnosi dell’ASL, attestazione, piano educativo individualizzato e profilo dinamico funzionale. La richiesta dell’insegnante di sostegno è invece a carico del dirigente scolastico.