In una relazione d’aiuto alla persona, qual è il ruolo del Coach e fino a dove può arrivare questa nuova figura professionale?
Anche in Italia negli ultimi anni ha assunto sempre maggior spicco e valore il ruolo del Coach fino ad essere considerata oggi una delle professioni più richieste nell’ambito dell’accompagnamento e supporto allo sviluppo del potenziale, sia esso inteso in ambito personale, professionale, sportivo, organizzativo etc.
Questa figura può rivelarsi un vero e proprio alleato nei momenti decisionali e di cambiamento.
Che si tratti di Life Coaching, Business Coaching, Sport Coaching o le tante diverse declinazioni di questa professione, il primo ruolo del Coach è accompagnare il suo cliente verso lo sviluppo di una propria consapevolezza, autonomia e responsabilità individuale, organizzativa e progettuale.


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Il ruolo del Coach nella relazione d’aiuto alla persona
Abbiamo detto che il ruolo del Coach è «accompagnare» il suo cliente. Entrando un po’ di più nel dettaglio, un percorso di Coaching può aiutare le persone a:
1. prendere consapevolezza dei propri punti di forza e dei propri punti deboli, accettandoli e cercando di migliorarli con spirito propositivo
2. individuare obiettivi personali, professionali, sportivi
3. orientarsi verso il futuro che si desidera realizzare
4. mettere a punto una strategia chiara e concreta per raggiungere i propri obiettivi
5. identificare delle modalità per acquisire competenze organizzative e operative negli ambiti d’interesse


6. visualizzare, affrontare e superare problemi organizzativi, gestionali e operativi
7. sviluppare conoscenze, competenze e abilità negli ambiti d’interesse
8. incrementare il proprio potenziale
9. semplificare i processi decisionali
10. potenziare la propria efficienza e la propria organizzazione.
L’approccio del Coach
Concreto, pragmatico, strutturato per obiettivi: l’approccio del Coach si inserisce perfettamente nel nostro tempo dimostrandosi una risorsa fondamentale negli ambiti personale, professionale e sportivo.
A partire dalla definizione dei propri obiettivi, il Coach accompagna il suo cliente alla realizzazione di se stesso attraverso strategie e passaggi ben chiari e definiti.
No, non stiamo parlando di psicologia
Per evitare qualsiasi tipo di fraintendimento e tutelare le altre professioni riconosciute nel nostro Paese, ci teniamo a specificare che il Coach non si occupa in nessun modo di sostegno psicologico, né di abilitazione o di riabilitazione rivolti alla persona, al gruppo, a organismi sociali o di comunità.
Inoltre, il ruolo del Coach non prevede diagnosi né interventi di prevenzione, di miglioramento della salute e della qualità della vita e di gestione dello stress.
«Si precisa che l’attività professionale di un Coach non rientra tra quelle relative alla professione di psicologo ai sensi dell’art.1 della legge 18 febbraio 1989, n. 56. I Coach professionisti iscritti all’Associazione Coaching Italia si impegnano a non svolgere tali attività, salvo che siano dotati del relativo titolo professionale ed iscritti all’Ordine degli Psicologi» (A. Co. I. )
In Italia, il Coaching rientra tra le professioni intellettuali non regolamentate, ai sensi della Legge 14 gennaio 2013, n. 4 (G.U. n.22 del 26.01.2013 – Disposizioni in materia di professioni non organizzate). Questa Legge inquadra le professioni non soggette a formazione specifica o a requisiti professionali per essere esercitate.
Come diventare Coach in Italia
In Italia, per diventare Coach e acquisire le competenze necessarie per aiutare concretamente le persone, è necessario iscriversi, frequentare e superare dei corsi specifici e possibilmente riconosciuti da Associazioni di categoria così come ad esempio ha fatto l’Istituto Cortico con A.Co. I. (Associazione Coaching Italia).


Per gli allievi che desiderano diventare Coach, Istituto Cortivo propone un Corso diviso in 3 moduli della durata complessiva di 100 ore, di cui 80 d’aula e 20 di esercitazioni pratiche.
L’intero Corso è strutturato attorno ad attività d’aula, in cui le fasi di apprendimento si organizzano in una costante alternanza tra teoria e pratica, in ogni caso supportati da questionari e test di autocontrollo, l’elaborazione di un quaderno del Coach e la frequenza, per chi lo desidera anche a seminari facoltativi di Elementi e Tecniche di Comunicazione.