Le nuove prospettive sociali dell’Italia. Il Presidente del Consiglio sostiene il programma anti-povertà con 2,3 miliardi di euro per risanare le fragilità sociali del paese.
400 milioni per l’infanzia, 330 per l’assistenza domiciliare agli anziani, 220 per i giovani, 77 per la dispersione scolastica e 50 per la lotta alla povertà. Non finiscono qui i numeri della seconda parte del piano “azione-coesione” presentato nei giorni scorsi dal Presidente Monti al Consiglio dei Ministri.
La lotta per risollevare l’Italia procede con un vero progetto a misura d’uomo, insomma, e un occhio di riguardo al welfare, ma anche all’innovazione, alla ricerca e ai tanto chiacchierati “cervelli in fuga”. L’obiettivo è favorire la crescita del paese e stabilire nuove priorità di investimento che mirano a risolvere, in primo luogo, i problemi del Mezzogiorno. Problemi che ci trasciniamo senza rimedio dai tempi di Garibaldi.
Si prospettano opportunità interessanti per tutte le generazioni dello Stivale: nuovi asili destinati ai più piccoli e alla tranquillità dei grandi, importanti sostegni per le famiglie in difficoltà e grandi progetti di assistenza per i nonni.
Agli anziani, infatti, si promettono un netto miglioramento dei servizi socio-assistenziali e una maggiore formazione del personale a loro dedicato. Tutto questo, come si legge nel documento ufficiale pubblicato dal Governo, servirà non solo a tutelare la salute dei nostri saggi, ma anche ad alleviare le preoccupazioni delle loro famiglie. Un primo incentivo per la crescita, dunque, importante in termini di investimento e significativo per l’ambito del sociale.