Alla scoperta dei benefici della natura: ecco che cosa sono i giardini terapeutici e come possono aiutare gli anziani a vivere meglio.
Sono sempre più numerosi e frequenti gli studi che confermano l’influenza positiva della natura nel benessere psicofisico dell’uomo. In particolare, gli effetti più evidenti si riscontrano sull’umore e sulla salute degli anziani che, a contatto con il verde, incrementerebbero proprio i processi di guarigione.
Nascono da queste intuizioni i cosiddetti «giardini terapeutici»: degli spazi aperti e immersi nella natura progettati appositamente per permettere ad anziani, disabili e ospiti delle strutture assistenziali, di godersi dei sani momenti di relax, incontrare amici e familiari all’aperto e passeggiare liberamente o insieme al personale di assistenza.


Frequentare i giardini terapeutici fa bene alla mente e al corpo
Sentieri, fiori, foglie verdi, il profumo dell’erba appena tagliata: oltre a stimolare tutti i sensi, i giardini terapeutici sono un vero e proprio toccasana per la salute dell’anziano. Le attività che possono essere svolte in questi ambienti – e intendiamo anche semplicissime passeggiate – permettono di:
• migliorare la circolazione del sangue;
• migliorare l’ossigenazione delle cellule nel corpo;
• mantenere una buona elasticità dei muscoli e dei tessuti;
• aumentare la produzione di globuli bianchi;
• rinforzare il sistema immunitario;
• produrre endorfine;
• ridurre lo stress.
La natura agisce sempre a favore dell’uomo, soprattutto dell’anziano, sia che si tratti di aumentarne il contatto attraverso una passeggiata all’aria aperta, sia che si tratti di portare a tavola frutta e verdura biologica, «di casa» e a km 0 –> Scopri anche gli effetti benefici dell’alimentazione naturale nell’anziano!


Che cosa sono i giardini terapeutici e dove si trovano?
Questi spazi aperti e naturali possono essere inseriti in tantissimi contesti diversi: dalle cliniche ospedaliere alle residenze per anziani, dagli istituti di ricerca ai centri diurni. Non sono da confondere, però, con i più comuni giardini che incorniciano le strutture assistenziali. I giardini terapeutici si differenziano fin dalle prime fasi di progettazione perché mettono insieme tutto ciò che può aiutare a stare meglio anziani e persone con patologie specifiche.
Un esempio è previsto a Sesto San Giovanni di Milano, nella «Città della Salute», un masterplan progettato dal famoso Renzo Piano.
1. L’organizzazione
L’organizzazione degli spazi, all’interno dei giardini terapeutici, non è assolutamente casuale né dettato da motivazioni estetiche. Percorsi, sentieri e aree tematiche devono essere studiati per favorire il benessere delle patologie di chi li frequenta. Ecco, quindi, che il giardino terapeutico di una struttura assistenziale che accoglie molti anziani con demenza, non presenterà percorsi complessi, ma semplicemente lineari, in modo tale che le persone possano partire da un punto e tornarci senza dover compiere scelte particolari.
La cromoterapia, in tutto questo, ha un grande ruolo: deve riuscire a immergere i visitatori in un’atmosfera rilassante e accogliente, ma soprattutto protettiva. La prima scelta va quindi a tutti quei colori che trasmettono calma, ma anche vivacità.
«Nella natura tutto il mondo è una farmacia che non possiede neppure un tetto»
(Paracelso)
2. Le piante
Le piante hanno 2 funzioni principali: rilassare e coinvolgere. Nei percorsi sensoriali, devono essere presenti piante conosciute, in modo tale da non «spaventare» chi se le troverà davanti, e rassicuranti. Altre aree, invece, possono essere dedicate al giardinaggio e ad attività di coltivazione di frutta e verdura, per coinvolgere gli anziani in progetti concreti e salutari.
3. Le attrezzature
Anche le attrezzature devono essere disposte seguendo criteri particolari. Oltre alle semplici panchine nelle aree di sosta, all’interno dei giardini terapeutici possono essere creati dei percorsi di allenamento con macchinari per fare della ginnastica leggera, possibilmente insieme a un assistente, e per mantenere allenati i muscoli del corpo.