Disturbi del sonno? Ecco come aiutare gli anziani a superarli grazie alla melatonina.
È stato scientificamente dimostrato che la produzione dell’ormone della melatonina, negli anziani, diminuisce gradualmente con l’aumentare dell’età, a causa della progressiva calcificazione dell’epifisi. Questo fattore contribuisce anche all’incremento dei disturbi del sonno e alla variazione dei regolari momenti di sonno-veglia durante il giorno e la notte.
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Per riequilibrare i bioritmi circadiani, è possibile integrare la mancanza di questo ormone assumendolo per via orale, tramite gocce. Tuttavia, la melatonina non può e non deve sostituire completamente altri eventuali farmaci, ma deve integrare piuttosto una terapia medica prescritta da uno specialista e studiata ad hoc per aiutare il superamento del disturbo.
Gestire il dosaggio
Il dosaggio consigliato per ridurre l’insonnia varia solitamente da 0,3 mg a 5 mg di melatonina per ogni ora di sonno. Per gestire la difficoltà ad addormentarsi, assumere 5 mg di melatonina circa 3 ore prima di andare a dormire. Per quanto riguarda invece la difficoltà a mantenere il sonno costante durante la notte, si consiglia di assumere della melatonina a lento rilascio su indicazione del proprio medico.
Va comunque specificato che questi dati sono puramente indicativi e che, prima di avviare qualsiasi tipo di cura, è fondamentale consultare il proprio medico di base.
Altri benefici della melatonina negli anziani
L’uso dell’ormone «regolatore» della melatonina viene consigliato anche per:
1. prevenire il fotoinvecchiamento grazie a una funzione antiossidante;
2. proteggersi dalle radiazioni utilizzate nelle cura di diversi tipi di tumori;
3. lenire alcuni disturbi delle malattie cardiovascolari, del Morbo di Alzheimer, dell’emicrania;
4. prevenire il Diabete Mellito di tipo II regolando il metabolismo glucidico.