Mettiamoci nei panni di un anziano che fino a ieri era autosufficiente e oggi, per una malattia, una disabilità temporanea o permanente, una caduta che lo ha particolarmente debilitato, si trova a dover convivere ogni giorno con una badante. Alle problematiche che può causare un’improvvisa e traumatica perdita di autonomia si aggiungono anche quelle di dover condividere la propria intimità con una persona estranea e di doversi confrontare con i propri limiti.
Per i familiari risulta spesso difficile capire come fare accettare la badante ad un anziano; in realtà, seguendo alcuni consigli, l’ostacolo può essere superato.
Il dialogo, prima di tutto.
A volte basta spiegarsi bene, argomentare le proprie ragioni e dare importanza ai vantaggi che può portare l’assunzione di una badante: “cara mamma, noi ti vogliamo bene ma dobbiamo tornare a lavorare e potresti aver bisogno di qualcosa a casa da sola…”, “così quando siamo assieme possiamo divertirci: fare una passeggiata, una visita al mercato… e non fare cose noiose come la doccia!”.
Scegliere insieme la persona giusta.
Età, sesso, preparazione: nei limiti del possibile, scegliere insieme le caratteristiche della badante può aiutare una convivenza felice tra le parti. Può essere utile proporre un primo incontro a cui assistere di persona; invitare quindi la badante a presentarsi, a raccontare di sé e, infine, concordare un periodo di prova per testare il rapporto.
Dare fiducia e valorizzare la badante.
Assumere una badante significa chiedere aiuto a una persona di cui ci si può e ci si deve fidare. È opportuno lasciarle quindi un minimo di autonomia decisionale, sottolineare le sue qualità in presenza dell’anziano e minimizzarne invece i suoi difetti: spiegare che anche lei ha bisogno di tempo per conoscerlo. All’inizio è bene preparare un elenco delle cose importanti che vorremmo che la badante facesse e condividerlo con l’anziano, in modo che le indicazioni siano univoche.
Coltivare le buone abitudini.
Abbandonare l’anziano perché “tanto c’è la badante” non gioverà sicuramente al loro rapporto. Proseguire con le visite, le telefonate, continuare a essere presente farà invece sentire l’anziano in mani sicure. È fondamentale, infine, non perdere la pazienza anche se la situazione diventa più complessa di quel che si pensava. Solitamente dopo le prime settimane il rapporto si avvia.